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Le recensioni di Bruno Elpis

Apri gli occhi di Matteo Righetto (i-libri)

coverApri gli occhi diMatteo Righetto, Premio della Montagna Cortina d’Ampezzo 2016, è un romanzo che va dritto al cuore per la semplicità dei sentimenti che descrive e per l’efficacia della rappresentazione scelta. 

Luigi (“Le macchine erano la sua passione, assieme all’architettura e l’escursionismo alpino”) e Francesca si sono amati (“Tu avrai già 52 anni, lei 49…”), dalla loro unione è nato Giulio, ma poi – come talvolta accade – qualcosa si spezza nel rapporto coniugale. Ne fa le spese il figlio, che patisce la rottura del legame e si rinchiude in un isolamento durante il quale si aggrappa a una compagna un po’ ribelle. I genitori cercano di sostituire con le cose l’amore che si è dissolto e regalano una moto a Giulio… 

I capitoli che raccontano la storia della deriva familiare (“Giulio pensò che ci voleva un incidente perché potessimo stare nuovamente vicini, tutti e tre”) si alternano a quelli che descrivono il viaggio sulla montagna (“Lascerai la macchina a pochi passi dal lago di Carezza”) che ha visto la felicità della famiglia ormai perduta. Al cospetto dell’imponenza dei monti (“Vi ritroverete nella radura del Mitterleger, a quasi millenovecento metri di altitudine”), nel bel mezzo della natura (“Attorno alla baita svolazzeranno dei codirossi e sentirete chiari i canti dell’averla piccola e della taccola”). 

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Il prato in fondo al mare di Stanislao Nievo (i-libri)

Icoverl prato in fondo al mare, Premio Campiello 1975, è l’omaggio vitale e letterario che Stanislao Nievo attribuisce – in qualità non soltanto di nipote - a  Ippolito Nievo. L’autore delle “Confessioni di un italiano” perì in circostanze misteriose (“L’uomo che li comandava era colonnello. Aveva la stessa età della nave su cui era imbarcato, 29 anni”) sul vascello a ruote denominato Ercole (“Benché ristrutturata più volte era una vecchia carretta”), forse inabissatosi tra Capri e Punta Campanella durante il viaggio che doveva riportare dalla Sicilia a Genova alcuni garibaldini (“Gli imbarcati sull’Ercole erano gli ultimi garibaldini che lasciavano la Sicilia”) e i documenti amministrativi inerenti la spedizione dei Mille (“L’amministrazione dei Mille… era ora sotto inchiesta”). 

Quali furono le cause del naufragio (“Del vascello scomparso non fu trovato alcun segno”)?
Le teorie furono molteplici, poche le indagini svolte per appurare la verità (“Il 17 marzo 1861, 11 giorni dopo la scomparsa dell’Ercole, nasceva il regno d’Italia… L’attenzione del paese e delle sue sfere direttive era tutta presa da questo complicato parto nazionale. Nasceva l’Italia e i problemi più piccoli passavano in second’ordine”).

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Essere vivi di Cristina Comencini (i-libri)

coverEssere vivi”, non soltanto nell’opinione di Cristina Comencini, indica un modo d’essere - nel bene e nel male - che si contrappone al lasciarsi vivere, all’accettare abitudini e stati nei quali la vita spesso si cristallizza e finisce… anche a costo di scelte estreme… 

Adottata all’età di sei anni (“Mio padre e mia madre mi hanno adottato a sei anni, mio marito lo sa, i miei figli no, sono ancora piccoli”), Caterina ha un sesto senso che le consente di intercettare le storie degli altri (“Del silenzio dei miei primi sei anni, oltre la gamba più corta, mi è rimasta questa facoltà: vedo una persona… e comi grani di un rosario mi scorrono nella mente i fatti più importanti della sua vita”). L’adozione è stata una cesura che ha diviso la sua vita in due tronconi: quello di un’infanzia difficile, quello di una fase successiva nella quale la ragazza vince le difficoltà grazie all’energia vitale di Graziella, una madre piena di volontà e di voglia di vivere. Al punto che non esita ad abbandonare il marito, per andare incontro a una relazione movimentata con Sebastiano, un artista dal profilo instabile e burrascoso. 

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Quando cadono le stelle di Gian Paolo Serino (qlibri)

coverDove vanno a finire le anatre quando il lago gela 

Gian Paolo Serino: chi meglio di lui, che affonda le sue radici nella critica letteraria,  poteva progettare un’opera che ritrae volti e corpi a raffigurare il disagio e l’infelicità degli interpreti del sogno americano e dello star system?
In “Quando cadono le stelle”, otto icone proclamano la propria identità prima e poi s’incontrano tutte insieme nel finale, in un’installazione di Maurizio Cattelan, a sfidare per sortilegio artistico le leggi dello spazio e del tempo. 

Non voglio svelare quali siano i personaggi che rivivono nelle parole e nel creazionismo di Serino, preferisco fornire qualche indizio di alcuni personaggi ai quali viene assegnata la rappresentazione del “male di vivere”. Sarà facile riconoscerli… 

Sotto l’eleganza e la bellezza di un attore, si nasconde un bambino che non ha saputo reagire alla sofferenza familiare (“Io sono Archibald Leach… Avevo nove anni quando è morta mia madre. Papà aveva detto che era partita per curarsi e che poi il cancro l’aveva uccisa”) se non con la violenza e l’alcol. 

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