Le recensioni di Bruno Elpis
La natura esposta di Erri De Luca (i-libri)
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La natura è il termine con il quale Erri De Luca designa il sesso. “La natura esposta” è quella di una scultura in marmo, un crocefisso, che un artista del primo novecento ha rappresentato nella totale nudità. Ma l’opera è stata censurata aggiungendo un panneggio al grembo della scultura.
“Oggi la Chiesa vuole recuperare l’originale. Si tratta di rimuovere il panneggio”. Per questo viene ingaggiato uno scultore, sfollato dalla montagna ove aiutava i profughi a passare il confine.
Il compito è delicato (“In quel corpo morente si manifesta un principio di erezione”) e viene interpretato dal restauratore con grande senso dell’immedesimazione (“La sera mi guardo nudo allo specchio. Ripeto la forma stirata del corpo in torsione, la mia natura si curva seguendo la tensione dei muscoli ventrali”) e con partecipazione totalizzante (“Ho messo la mano sui suoi piedi, per riscaldarli”).
Cesare l’immortale di Franco Forte
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Franco Forte adotta una scelta ucronica per far rivivere “Cesare l’immortale”. L’idea nasce e trae spunto da una domanda: possibile che un condottiero accorto e intelligente come Gaio, dopo aver soggiogato il mondo allora conosciuto, abbia potuto ignorare le avvisaglie di un attentato così ampiamente preannunciato (nelle informazioni, negli avvertimenti, perfino nei sogni premonitori della moglie Capurnia)?
Casa di mare di Marco Buticchi (i-libri)
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Con un impegno sicuramente doloroso, Marco Buticchi affronta in “Casa di mare” le proprie radici liguri (“Le case parlano”) e il passato personale e familiare, riproducendo dall’angolatura emotivamente scomoda del figlio l’avventurosa, tumultuosa biografia del padre: quell’Albino Buticchi, self made man che conobbe la parabola del successo sia come imprenditore, sia come dirigente sportivo.
A ritroso dal fallito tentativo di suicidio (“Aveva cercato la morte, ma lei non si era fatta trovare”) che gli causò la cecità, la storia di Albino si snoda dalle avventurose esperienze della gioventù ai difficili momenti della guerra (“È un rastrellamento! Corri ragazzo!”), che lo costrinsero a riparare in Svizzera per poi raggiungere il fratello partigiano (“Una volta rientrato in Italia, Albino si dedicò alla ricerca di Fulvio. Le ultime notizie … lo davano partigiano nella Repubblica della Val d’Ossola”).
L’imperfetta meraviglia di Andrea De Carlo (qlibri)
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Non dura… Se ne va
L’imperfetta meraviglia (“Perché la meraviglia è imperfetta?... Perché non dura… Se ne va. Insieme allo stupore, la curiosità, l’attenzione millimetrica, il divertimento, il piacere, la gioia che conteneva”) è una gelateria: da qui (“I frigoriferi vetrati, il pastorizzatore, il mantecatore, i tinidi maturazione, l’abbattitore”) parte Andrea De Carlo per impiantare la love-story tra una rockstar (Nick Cruickshank) e Milena, una donna che fa del gelato una vera e propria arte.
A lui non mancherebbe proprio nulla, neppure il volo a vela (“Nick Cruickshank chiude la capottina, blocca le cinture di sicurezza, controlla i serbatoi del ballast, ancora barra e pedaliera, mette i trim in posizione di decollo, chiude e blocca i diruttori. Verifica gli strumenti… anemometro, variometro, altimetro a due lancette, virosbandometro, bussola magnetica”). Neppure una moglie creativa (“Il pop a colori super-saturati delle creazioni in Anti-pelle di Aileen”). Né gli alpaca nel parco della villa provenzale.
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