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Le recensioni di Bruno Elpis

Il nuovo Barnum di Alessandro Baricco (i-libri)

coverIl nuovo Barnum è una raccolta di articoli e saggi brevi pubblicati da Alessandro Baricco nel recente passato. 

Gli argomenti sono vari: si spazia da eventi culturali come la concezione della Morgan Library nel cuore di Manhattan di Renzo Piano o la scomparsa di Garcia Marquez, a riflessioni su come discutere dell’idea della libertà con il figlio undicenne, per includere anche cronache sportive (il derby tra Boca Juniores e River Plate - la 500 miglia di Indianapolis vissuta in corsa con il leggendario Mario Andretti) e politiche (Le primarie del 2012). 

Tra gli articoli prediletti dallo scrittore – come confessato in prefazione – il ricordo della partita mondiale in Messico tra Italia Germania (4-3) e le considerazioni sull’11 settembre (“E tutti ci ricorderemo dove eravamo in quel momento”).

Tra i più gradevoli, forse “Fare cinema”, un articolo ironico concepito in forma di vocabolario. 

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Il disprezzo di Alberto Moravia (qlibri)

L’AMBIENTAZIONE: CAPRI

"Il disprezzo" (1954) di Alberto Moravia era inizialmente intitolato "Il fantasma di mezzogiorno": Godard l’ha portato sullo schermo nel 1963, in un film che ha come scenario Capri.

Un’isola alla quale il protagonista narratore del romanzo - lo sceneggiatore Riccardo Molteni - attribuisce un potere miracoloso: la facoltà di cambiare i sentimenti della donna amata, la moglie Emilia, che invece disprezza il coniuge... mentre "il miracolo dell'amore ... per esistere deve non soltanto accendersi nel nostro cuore ma anche in quello altrui".

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Le isole del paradiso di Stanislao Nievo (qlibri)

coverUna storia di grandezza e di miseria 

Le isole del paradiso di Stanislao Nievo: “È una storia piena di grandezza e di miseria. Cominciò nell’anno 1699, nel mese di marzo”. 

La Melanesia è un paradiso naturale (“La natura aveva colori forti, più aggressiva di quella che conoscevano. Sbocciava contorta, avviluppando d’intrecci bruni il suolo da cui spuntavano qua e là artigli di roccia livida”). Ma è anche un luogo maledetto o proibitivo, tamboo in lingua locale. 

Nella Nuova Irlanda giungono coloni-emigranti, anche italiani, che subito interpretano il ruolo che l’uomo sa assumere prontamente (“Se c’è acqua a dislivello idrico, vedrai che colpo facciamo con la mia fontana elettrica!”): intervenire sulla natura (“Dall’altra parte c’è la macina di pietra… Devono farla funzionare perfettamente. Altrimenti addio frantoio e segheria!”), dominarla (“Angelo ha in mente di applicare al mulino che costruite un motore elettrico di sua invenzione”), appropriarsene. Salvo poi patirne le reazioni. 

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L’amore coniugale di Alberto Moravia (qlibri)

coverLa castità di Baudelaire, per esempio, è famosa 

Silvio Badeschi crede che L’amore coniugale sia, insieme all’arte, lo sbocco della propria tormentato estetica (“Io ero, prima che incontrassi Leda, quello che si chiama… un esteta”). 

Alberto Moravia affronta in quest’opera il tema della correlazione inversa tra l’attività sessuale (“La castità di Baudelaire, per esempio, è famosa”) e la creazione artistica (“Ma D’Annunzio… ho sentito dire che aveva tante amanti… Come faceva lui?”), ipotizzata da Freud nella teoria della sublimazione.
Ma Leda ha caratteristiche (“Quella stana trasformazione del volto in maschera e del corpo in marionetta”) e vita propria (“Ma io accettavo questa buona volontà come una prova del suo amore verso di me e non mi curavo, per allora, di indagare che cosa nascondesse, e quale ne fosse il significato”), e docilmente, e neanche troppo proditoriamente, si ribella al ruolo imposto dall’egocentrismo del marito. 

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