Le recensioni di Bruno Elpis
La frantumaglia di Elena Ferrante (qlibri)
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I libri veri sono scritti solo per essere letti
La frantumaglia è una raccolta di lettere, saggi e interviste che“si rivolge a chi ha letto, amato, discusso L’amore molesto (1992) e I giorni dell’abbandono (2002)”, i primi due romanzi di Elena Ferrante”.
Molte riflessioni attengono alla decisione di non apparire in pubblico e ruotano intorno a un concetto essenziale: una cosa è il libro, altra cosa è l’autore. “Desidero poter pensare che, se il mio libro entra nel circuito delle merci, niente sia in grado di obbligarmi di fare il suo percorso”.
Rincarando la dose, “I libri veri sono scritti solo per essere letti. L’attivismo promozionale degli autori tende sempre più a cancellare le opere e la necessità di leggerle. In molti casi il nome di chi ha scritto, la sua immagine, le sue opinioni ci sono ben più noti dei suoi testi…”
Il maestro delle ombre di Donato Carrisi (qlibri)
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La morte spesso è impudica
Dunque.
Markus è dell’ordine dei penitenzieri.
È un prete, ehm, ma ama Sandra Vega (la incontra in dark room!!! Boh).
Si risveglia in una situazione quantomeno anomala (“Perché si era ritrovato nudo e ammanettato in fondo al Tullianum”). E deve occuparsi dell’imbarazzante morte di un alto prelato (“La gogna del piacere. Pare sia una pratica di autoerotismo bondage”). Tant’è. “Ma la morte spesso è impudica e si diverte a svergognarci”.
Intanto Roma – forse condizionata dall’oscura profezia di Leone X - si accinge ad affrontare un black out senza precedenti. Le forze dell’ordine sono allertate perché “ogni psicopatico della città si stava già armando per consumare la propria vendetta o, semplicemente, per dare sfogo a in istinto sopito per anni”. Uomo avvisato, mezzo salvato. O no?
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L’apprendista di Michelangelo di Carlo A. Martigli (i-libri)
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L’apprendista di Michelangelo, personaggio d’invenzione creato dalla fantasia diCarlo A. Martigli, è Jacopo da Pistoia.
Jacopo è un ragazzo e ha un sogno che insegue ostinatamente: quello di diventare pittore. Per questo fugge da un padre che lo vorrebbe artigiano lanaiolo nell’impresa di famiglia e, dopo un viaggio insidioso, giunge a Roma.
Qui s’imbatte nientepocodimeno che nella squadra di artisti che stanno affrescando la Cappella che poi si chiamerà Sistina, e conosce quello che forse è il più grande pittore di tutti i tempi: Michelangelo, artista carismatico, autorevole (“Non chiedergli mai spiegazioni, su niente. Obbediscigli e basta”), misterioso (“Temo che Michelangelo sia poco angelo e molto diavolo”), originale (“Al Macello dei Corvi… non dire a nessuno che il maestro Michelangelo abita lì”).
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Dove la storia finisce di Alessandro Piperno (qlibri)
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Sentì che il peggio era passato
Matteo Zevi. Per riassumere la sua storia, che non è comica, bensì drammatica, il titolo di un film: quattro matrimoni e un funerale.
Ne ha combinate di cotte e di crude, è fuggito in America e ora ritorna (“Sentì che il peggio era passato e il meglio non aveva più motivo di farsi attendere”). Dopo tanti anni sperimenta le emozioni (“Quante volte nella vita i desideri coincidono con le possibilità?”) di re-incontrare – ciascuno con atteggiamento diverso nei suoi confronti - una delle ex mogli, Federica, l’amico Tati, il figlio Giorgio, che ha conosciuto il successo con il suo locale trendy Orient Express, e la figlia Martina, impegnata in un elaborato ménage coniugale anche a causa della cognata Benedetta.
Pipermo ama ambientare i suoi romanzi nelle feste della borghesia (ma esiste ancora? Ha ancora un senso questo termine?) romana (“Un ambiente che un tempo si sarebbe chiamato buona società, ma che ora non aveva più nome, né prestigio, né distinzione, solo stock option, avvisi di garanzia, qualche brutto presentimento di casta”) d’origine ebraica, mettendone a nudo vulnerabilità (“Martina aveva imparato che l’alcol è il giusto compromesso tra necessità fisiologica e rimedio filosofico”) e difetti (“Quello che Lorenzo non capiva era che i pettegolezzi non avevano niente di ozioso e di riprovevole… su questo prosperavano la maggior parte delle unioni felici”).
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