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Le recensioni di Bruno Elpis

Le otto montagne di Paolo Cognetti (i-libri)

coverLe otto montagne di Paolo Cognetti è il romanzo neo-vincitore del premio Strega giovani 2017. 

L’opera si articola in tre parti (Parte prima: “Montagna d’infanzia” - Parte seconda: “La casa delle riconciliazione” - Parte terza: “Inverno di un amico”) ed è ambientata in un paesino di montagna (Grana), Monte Rosa, un luogo dal quale il protagonista si allontana e torna (“Può anche apparirti del tutto diverso, da adulto, un posto che amavi da ragazzino, e rivelarsi una delusione; oppure può ricordarti quello che non sei più e metterti addosso una gran tristezza”). 

È la storia di un’amicizia genuina tra il protagonista Pietro (“Ero scappato dalle sue mucche, e mi portava via dai miei libri”) e Bruno, un vero e proprio montanaro (“C’era qualcosa di assoluto, in Bruno, che mi aveva sempre affascinato. Qualcosa di integro e puro che fin da quando eravamo ragazzini ammiravo in lui. E lì per lì, nella casetta che avevamo costruito, ero quasi disposto a credere che avesse ragione: che il modo giusto di vivere per lui fosse quello, da solo nel pieno dell’inverno, senza niente se non un po’ di cibo, le sue mani e i suoi pensieri, anche se sarebbe stato disumano per chiunque altro”), una storia che vive di alti e bassi, allontanamenti e riprese tra due poli al tempo stesso così diversi, affini e complementari. Un’amicizia che si concretizza nella costruzione di una casupola in un posto impervio (“Una bellezza cupa, aspra, che non infondeva pace ma piuttosto forza, e un po’ d’angoscia. La bellezza dell’inverso”). 

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La ragazza di Brooklyn di Guillaume Musso (i-libri)

coverGuillaume Musso ha ormai virato verso il poliziesco, La ragazza di Brooklyn ne è conferma. 

Qui Raphael, ragazzo-padre e scrittore di successo, si fa coadiuvare dall’amico Marc Caradec, ex poliziotto, tanto nell’accudire il piccolo Theo quanto nella ricerca disperata di Anna, la donna che Raph ama e che è fuggita dalla vacanza in Costa Azzurra dopo che uno squarcio drammatico della sua vita ha lasciato intravedere l’orrore del quale la donna è stata vittima (“La foto dei tre cadaveri carbonizzati mi irruppe di nuovo nella mente”). 

La ricerca – che in realtà dura pochi giorni – si complica, perché Anna viene nel frattempo rapita (“Raphaël! Aiutami, Raphaël! Aiutami!”), e conduce il protagonista a New York sulle tracce della vera identità di Anna/Claire Carlyle (“Ora non cercavo più solamente la donna che amavo, cercavo anche nostro figlio!”) in un complesso, aggrovigliato intreccio che sfocerà in prossimità delle ambizioni politiche di Tad Copeland, governatore repubblicano della Pensylvania in odore di presidenza, e della sua sanguinaria assistente Zorah Zorkin (“Solo gli animali a sangue freddo sono velenosi – Arthur Schopenhauer”), che mira a diventare segretario di stato… 

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La frantumaglia di Elena Ferrante (i-libri)

coverLa frantumaglia è un’opera-saggio di (e su) una scrittrice -Elena Ferrante – assurta all’attenzione della cronaca sia per le cifre relative alle vendite delle sue opere, sia per il mistero che ha avvolto un’identità violentata – non certamente infranta - da indagini e rilevazioni di certa stampa che intende il giornalismo in concezione sensazionalistica, anche a scapito delle volontà dei soggetti violati. 

Questo volume si rivolge a chi ha letto, amato, discusso L’amore molesto (1992) e I giorni dell’abbandono (2002)”, i primi due romanzi di Elena Ferrante.
Pertanto, per sua natura, l’opera è particolarmente indicata ai lettori che vogliano approfondire da un punto di vista critico tanto le prime due opere dell’autrice, quanto la sua poetica e le sue scelte editoriali.
Abbiamo deciso di raccogliere qui alcune lettere dell’autrice alle Edizioni e/o, le poche interviste rilasciate, la corrispondenza con lettori d’eccezione”. 

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Le otto montagne di Paolo Cognetti (qlibri)

coverUn sasso era un berio 

Vincitore dello Strega giovani 2017 e nella cinquina finalista del medesimo premio con il maggior numero di preferenze, Le otto montagne diPaolo Cognetti è la storia dell’amicizia autentica tra Pietro – ragazzo milanese figlio di genitori che provengono da paesini di montagna – e Bruno, un montanaro di poche parole che esprime nella concretezza dei gesti e delle azioni una filosofia di vita spontanea e verace che riflette la cultura essenziale del luogo (“Come se alla lingua astratta dei libri, io dovessi sostituire la lingua concreta delle cose… Un sasso era un berio ed ero io, Pietro: ero molto affezionato a quel nome. Ogni torrente tagliava una valle e per questo si chiamava valey, e ogni valle possedeva due versanti dal carattere opposto: un adret bene esposto al sole, dove c’erano i paesi e i campi, e un enevrs umido e ombroso, lasciato al bosco e agli animali selvatici”). 

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