Le recensioni di Bruno Elpis
Gli innocenti di Paola Calvetti (qlibri)
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Esposti, gettatelli, nocentini
La storia di due musicisti viene affrontata in tre movimenti da Paola Calvetti ne “Gli innocenti” (“Esposti, gettatelli, nocentini – chiamateci come vi pare, tanto siamo soggetti insignificanti per pittori e musicisti”).
Nel primo movimento (ALLEGRO) si narrano l’infanzia e l’adolescenza di Jacopo (“Nell’anacronistica gerarchia dell’orchestra io ero l’ultimo tassello, mentre lui era un graduato, il violino di spalla che difende la posizione dell’orchestra con il direttore, braccio destro e punto di riferimento visivo di entrambi”) e Dasha (“Lei era una violoncellista di fila”). Lui è figlio di NN (“Questa fu per quattro secoli fino al 1875 la ruota degli innocenti segreto rifugio di miserie e di colpe alle quali perpetua soccorre quella carità che non serra porte”) e viene adottato, lei è profuga albanese che giunge in Italia nel 1991 dopo la caduta del regime albanese.
Il complesso di Telemaco di Massimo Recalcati (qlibri)
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Cosa possiamo fare per ridare speranza a un Telemaco affranto?
Il complesso di Telemaco di Massimo Recalcati s’interroga sul significato che assume la figura del padre (“La domanda di padre che oggi attraversa il disagio della giovinezza non è una domanda di potere e di disciplina, ma di testimonianza”) quando il nostro tempo è paragonabile alla notte dei Proci: perché i giovani sono privi di prospettive e di desiderio (“L’esistenza di un nuovo disagio della Civiltà di cui la diffusione epidemica delle nuove forme del sintomo - tossicomania, panico, depressione, dipendenze patologiche, anoressie, bulimie, ecc. - … mette in evidenza una crisi profonda del processo della filiazione simbolica”), perché l’epoca attuale mortifica gli ideali (“In alternativa all’uomo ideologico del Novecento… ciò che lo muove non sono più le grandi passioni ideali, ma la spinta compulsiva del godimento mortale”), le passioni e i rapporti interpersonali, mentre l’ego assurge a totem (“Nuove etnie monosintomatiche delle anoressiche, dei depressi, dei panicati, dei tossicomani, ciascuna radunata intorno alla propria insegna feticistica”).
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Il drago di carta di Simone Pozzati e Valeria Cerilli (i-libri)
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Il drago di carta prende vita grazie al sogno di una “ragazza dai capelli di corallo”, e soprattutto grazie alla narrazione di Simone Pozzati e alle illustrazioni di Valeria Cerilli (qui ne trovato un piccolo campionario).
La dimensione fantastica (“Stava su un letto di nuvole Jim, insieme al suo drago di carta Graf. Facevano delle acrobazie in mezzo al cielo di fantasia.”) sorregge la storia, insieme alla dialettica continua tra essere umano e creatura fantastica (“Il drago aveva già le ali e sapeva sputare fuoco. Il bambino non sapeva volare e usava il letto come astronave per raggiungere le stelle.”): due esistenze che richiedono l’una il fondamento dell’altra, in una relazione creativa che si aggiorna e muta con il passare del tempo.
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Una donna spezzata di Simone De Beauvoir (i-libri)
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Una donna spezzata di Simone De Beauvoir è Monique, alle prese con il tradimento del marito (“Maurice è cambiato”) e con Noëllie, la rivale da screditare agli occhi del coniuge (“Noëllie sarebbe anche l’amante dell’editore Jacques Vallin”).
La reazione della donna, puntigliosamente annotata in un diario (“Com’è curioso tenere un diario: le cose che vi si tacciono sono più importanti di quelle che vi si annotano”), vuole essere improntata alla razionalità (“Visto che ho adottato un atteggiamento conciliante e comprensivo, devo mantenerlo”) e alla strategia sentimentale (“Se gli rovino la sua avventura, la abbellirà con la fantasia, gli verranno dei rimpianti. Se gli permetto di viverla «come si deve» se ne stancherà presto”), ma ben presto si tramuta in gelosia (“La prima volta che sono andata a spiare Maurice al laboratorio, la macchina era nel parking”) e possessività (“Immaginarli… E comunque non è la stessa cosa che vederli”).
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