Le recensioni di Bruno Elpis
Ti meriti un amore di Alessandra Appiano (i-libri)
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- Scritto da Bruno Elpis
Ti meriti un amore di Alessandra Appiano racconta due storie parallele: quelle di due donne, Cinzia ed Emma, che hanno doppiato la boa del mezzo secolo di vita e si confrontano a distanza. Un profilo sembra reale, l’altro soltanto immaginato o narrato. Ma - pagina dopo pagina - le prospettive si capovolgono, e quella che sembra essere la storia reale diviene quella raccontata.
Si fronteggiano così due vite: una apparentemente realizzata, soddisfacente sul piano professionale e rivitalizzata da un’esperienza sentimentale nuova e frizzante (“Quella notte hanno deciso i corpi, che non mentono mai”), che tuttavia richiede di scegliere tra uno stacco risolutivo (abbandonare il marito) o un compromesso; l’altro è un bilancio totalmente fallimentare (“Una sfaccendata, tardona e single, senza marito, senza figli e senza progetti”), con un finale tragico purtroppo ispirato a un triste evento della cronaca nera.
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Se mi tornassi questa sera accanto di Carmen Pellegrino (i-libri)
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Se mi tornassi questa sera accanto di Carmen Pellegrino è la storia di una famiglia che ha in Giosuè Pindari un patriarca dalla personalità forte e con sottofondo ideologico che cerca di sorreggere le sorti in una terra amica e ostile al tempo stesso. La moglie di Giosuè, Nora, è afflitta da un disagio psichico (“Che avesse trovato nella forma di una scrittura segreta l’ennesimo rifugio, e in questa esprimesse la sua vicinanza a un certo tipo di dolore”), mentre la figlia Lulù (“Farò la pensatrice. Avrò un’officina tutta mia dove aggiusterò i pensieri rotti”) patisce – suo malgrado – sia le scelte del padre, sia la patologia della madre (“Mutacismo”). Quando non riesce più a reggere il doppio onere di responsabilità opprimenti e inadeguate alla giovane età, Lulù fugge lontano e la narrazione assume i toni ora dell’epistolario tra padre e figlia (“Al fiume, infatti, affiderò le lettere, ciascuna in una bottiglia”), ora del diario (“Hanno scritto declino irreversibile”).
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Una diagonale perfetta di Antonella Di Martino (i-libri)
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Una diagonale perfetta, l'ultimo romanzo di Antonella Di Martino, pubblicato con la formula Bookabook - un nuovo modo di fare editoria, è un testo che colpisce per la particolarità della struttura: passato e presente s'intrecciano, come le orbite di satelliti e pianeti (“Sono allineati come soldatini. Sembra una coincidenza straordinaria, vero? … Si muovono sempre sulle stesse orbite, quindi prima o poi devono incrociarsi”) che intitolano i capitoli (“La Luna non è un satellite, ma una compagna di viaggio dlela nostra Terra”), e le fila della trama si annodano a ricomporre un legame attuale e a medicare un trauma rimasto sospeso per gli strani meccanismi di protezione che psiche e rapporti umani frappongono.
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D’argine al male di Gaia Conventi (i-libri)
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- Scritto da Bruno Elpis
D’argine al male di Gaia Conventi è una rara combinazione di elementi horror, che attingono alla tradizione classica più nobile e altolocata del genere. Basta scorrere l’indice: ci si imbatte in una sequenza di titoli, icastica e programmatica al tempo stesso.
Il piede: “Il piede rimaneva immobile, chiedendosi perché gli fosse stata levata la vita”.
La sedia: “Avrebbe preso dallo sgabuzzino la sedia di mamma, quella con le ruote”.
Il sale: “Iolanda ricordava che mamma conservava i cibi col sale da cucina”.
La bambola: “La casa chiuse gli occhi con la bambola, mentre al piano inferiore quattro occhi si fronteggiavano”. E ancora, per rimanere in tema di bambole: “La bambola non aveva più il ragazzo della moto, però aveva una nuova casa e una nuova mamma”.
I topi: “Giurami che non ci sono topi…”.
La signorina: “Era il giorno della signorina e Iolanda doveva fingere di non esistere”.
L’urlo: “Un urlo potente che aveva sollevato la polvere della cantina”.
E poi ancora, in sequenza incalzante: l’impeto, la siepe, la colpa, la tomba, l’attesa.