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Le recensioni di Bruno Elpis

La cura Schopenhauer di Irvin Yalom (i-libri)

coverIn cosa consiste La cura Schopenhauer secondo Irvin Yalom

Julius Hertzfeld è un anziano psicoterapeuta. Quando gli viene diagnosticato uno dei tumori più aggressivi, ma gli viene garantito ancora un anno di vita in condizioni accettabili di salute, dopo il panico naturale che consegue alla notizia, si concentra su un pensiero: come approfittare del tempo che gli rimane? Il ragionamento e il sentimento lo conducono a una conclusione: l’attività che maggiormente lo coinvolge è proprio la sua professione (“Prima del melanoma non avrei mai detto che ero innamorato del mio gruppo”). In modalità critica e consuntiva, Julius si concentra sulla sua esperienza passata, sceglie una delle poche persone con le quali ha fallito la terapia (“Vuoi un fallimento? Si disse. Quello era stato un fallimento”) e lo contatta. 

Philip Slate era affetto da mania compulsiva (“Tiene il conto delle partner, una tabella segnapunti, e negli ultimi dodici mesi ha fatto sesso con novanta donne diverse”) e si dichiara “guarito” grazie all’ispirazione che ha tratto dallo studio di Schopenhauer: un filosofo originale e critico, misantropo e sociopatico.

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La profezia di Caravaggio di Matt Rees (i-libri)

La profezia di Caravaggio” è definito nella cover un thriller storico: in realtà è la biografia romanzata di un pittore “maledetto”, riscoperto dalla critica più recente che ne ha valorizzato vita, opere e concezione artistica interrogandosi sull’enigma della sua morte prematura. In quest’opera Matt Rees formula un’ipotesi rivoluzionaria sulla scomparsa di Caravaggio, gettando un’ulteriore aurea di mistero romantico sull’uscita di scena del pittore. 

Michelangelo  Merisi detto il Caravaggio è marchiato in tenera età da una doppia tragedia familiare: nello stesso giorno, nonno e padre muoiono di peste. Il bambino tocca con mano il dolore e l’enigma della morte e quest’esperienza precoce indurrà in lui il senso dell’ombra e dello sfondo nero.
Costanza Colonna, la marchesa di Caravaggio, accoglie nella sua famiglia l’orfano Michelangelo e lo avvia alla pittura. Con Fabrizio, il figlio più piccolo di Costanza, Michelangelo intesse un rapporto d’amicizia ambiguo che ricorrerà in tutto il romanzo.

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Cesare l’immortale di Franco Forte (i-libri)

coverQuando il germe di un dubbio s’insinua nel nostro animo, le conseguenze possono essere le più disparate: talvolta spettacolari, talaltra imprevedibili. E proprio da un dubbio di base si scatena la creatività ucronica di Franco Forte per dare vita a “Cesare l’immortale”, un percorso mentale e fantasioso che la mente imbocca dopo aver constatato che il dittatore -conquistatore tra i più geniali della storia - è incredibilmente perito in un attentato, quello delle Idi di marzo, ampiamente prevedibile ed evitabile. 

Alcune circostanze – ingenuità della vittima, rinuncia alla scorta, premonizioni trascurate e avvertimenti ignorati (“Ormai si è sparsa la voce, e molti sanno che stiamo per agire”) – legittimano l’esercizio del dubbio iperbolico, un metodo che nella filosofia cartesiana promuove la conoscenza, un interrogativo che qui scatena il viaggio storico-geografico alternativo rispetto alla cronaca dei fatti che la storiografia ufficiale ci ha tramandato.

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Il taccuino perduto. Un’inchiesta di Monsieur Proust di Pierre-Yves Leprince (i-libri)

Pierre-Yves Leprincepredispone uno scenario (“1906, all’Hotel des Réservois di Versailles”) nel quale situa il giovane Noël, un efebo dall’aspetto leggiadro (“Quasi tutte desideravano passarmi la mano tra i capelli, come sono sottili, capelli d’angelo, o accarezzarmi le guance, che pelle di pesca, ti darei un bel bacio”) e dalla personalità ingenua, e un Grande del passato: il signor Proust (“L’uomo che scrisse Alla ricerca del tempo perduto adorava gli enigma”). Il taccuino perduto (per ben due volte: “A proposito della mia cara mamma, la perdita del taccuino mi addolorava soprattutto perché contiene alcune pagine in cui ho tentato di ricostruire stralci delle nostre conversazioni”) è l’occasione della conoscenza tra i due: perché Noël si guadagna da vivere lavorando come fattorino presso l’albergo e come apprendista detective presso un’agenzia d’investigazioni private. 

Con la curiosità della giovane età e la perspicacia del poliziotto in erba, Noël ritrova il taccuino (“Avete letto La lettera rubata del signor Edgar Allan Poe, signore?”) e conquista la fiducia e l’interesse dello scrittore. Tra visite e pranzi offerti da Proust, Noël intreccia un legame intenso fatto di apprendimento (“Mentre udivo per la prima volta la parola cafarnao e ne apprendevo il significato”), interessi comuni (“Trascorrere piacevoli momenti insieme: la passione per il canto e la musica”), ammirazione (“Il segreto di questo indagatore del tempo era considerare il Tempo come uno spazio da conquistare”), stimoli culturali (“Novello Achille piè veloce e novello Alcibiade spirito curioso, mi state chiedendo di comportarmi da novello Socrate e insegnarvi la filosofia camminando”), affetto (“Mi fece provare l’esperienza di una vicinanza reale”) .

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