logotype
Bruno Elpis Bruno Elpis Bruno Elpis Bruno Elpis Bruno Elpis

Le recensioni di Bruno Elpis

Le streghe di Lenzavacche di Simona Lo Iacono (qlibri)

coverLa normalità è solo questione di postazione 

Le streghe di Lenzavacche risalgono al XVII secolo: furono oggetto di persecuzione, come documenta Simona Lo Iacono nella seconda parte del romanzo in un apocrifo carteggio della superstite della strage. 

Nonna Tilde e la figlia Rosalba sembrano discendere da questa dinastia maledetta (“Io e Tilde eravamo le eredi di una stirpe di indovine, avevamo una casa di memoria incerta, dominata da dicerie e misteri…”). Vivono ai margini del villaggio siciliano, senza rispettare le regole sociali di un lembo di Sicilia che è vivace miscuglio di credenze, mentalità e passionalità. Unica frequentazione: lo strampalato farmacista Mussumeli.
Poi Rosalba partorisce Felice (“Così inadatto a vivere”), figlio dell’arrotino detto “il santo”: un bambino speciale sia perché sfortunato nella nascita (“Felice, nipote sciancato e senza angeli”), sia perché ha un’indole sognatrice e incline alla fantasia. Il suo destino confluisce in quello di Alfredo Mancuso, il giovane maestro giunto a Lenzavacche nel 1938, che rifiuta i metodi fascisti di una didattica asservita al regime (“Oggi il direttore mi ha detto come comportarmi con l’insegnamento della storia”). 

Leggi tutto: Le streghe di Lenzavacche di Simona Lo Iacono (qlibri)

Le streghe di Lenzavacche di Simona Lo Iacono (i-libri)

coverCon Le streghe di Lenzavacche Simona Lo Iaconoscrive un romanzo sulla diversità (“La normalità è solo questione di postazione… varia a seconda della trincea dietro la quale ci acquattiamo”) e sceglie una rappresentazione mitologica per affrontare i temi della specialità e dell’anticonformismo. 

Felice è un bambino particolare, sia perché è nato con problemi fisici (“Figlio mio… pur squadernato da un vento di sfortuna”), sia perché fin da subito dimostra di vivere in una dimensione peculiare. Del resto la nonna Tilde (“Ed è sparita per andare a seppellire la placenta sotto il vecchio noce”) e la mamma Rosalba vivono senza rispettare le regole sociali, anche perché – si favoleggia – discendono da una dinastia di streghe.
Nel paese giunge Alfredo Mancuso (“Il nuovo maestro era arrivato a Lenzavacche”), che non accetta le imposizioni didattiche del regime fascista (siamo nel 1938). Il suo metodo ribelle e democratico (“Poi spezzai in due la bacchetta e riposi i pezzi nell’armadio”) rischia di estrometterlo dalla scuola. Potrà restarvi soltanto se la sua classe, ridotta a nove alunni, raggiungerà il numero di dieci elementi.

Leggi tutto: Le streghe di Lenzavacche di Simona Lo Iacono (i-libri)

L’infinito tra parentesi di Marco Mavaldi (qlibri)

coverDio non gioca a dadi con l’universo 

Possibile che la poesia abbia le stesse intuizioni della scienza?
A questa domanda risponde affermativamente Marco Mavaldi ne “L’infinito tra parentesi”, constatando che in ultima analisi letteratura e scienza in fondo sono animate dalla medesima tensione verso l’infinito e l’assoluto (“L’unico calcolatore della vita è la vita stessa”). 

Il ragionamento si sviluppa raffrontando opere letterarie e discussioni scientifiche (“Ci si cominciò a chiedere … se l’Inferno dantesco potesse esistere o meno”) e l’occasione di questo fecondo raffronto si concretizza nella scelta di alcune poesie (come la bellissima “Invernale” di Guido Gozzano) per commentare teorie (“Impossibile capire se si rompe il ghiaccio”) e strutture (“In fondo, anche un orologio fermo segna l’ora giusta due volte al giorno”), citando perfino il numero di Deborah (la profetessa): “Anche le montagne fluiranno di fronte al Signore”. 

Leggi tutto: L’infinito tra parentesi di Marco Mavaldi (qlibri)

La felicità dell’attesa di Carmine Abate (i-libri)

coverLa felicità dell’attesadi Carmine Abate percorre quattro generazioni: quella di Carmine Leto, che torna dall’America sposato con la mulatta Shirley; quella dei figli Leonardo, Jon e Francesca; quella dei nipoti Carmine e Lina, sino alla figlia di quest’ultima, Lucy. Generazioni che ruotano intorno a Hora, la Carfizzi che nel crotonese conserva le caratteristiche della comunità d’origine albanese, anche nella parlata arbëreshë: “Il fascino nascosto di Hora, la bellezza delle antiche rapsodie Arbëreshë che le cantavano le vecchie zonje… l’onestà e la dignità dei vecchi contadini…” 

Figura centrale della narrazione è Jon, che fa la spola tra la Calabria e l’America, ove si guadagna da vivere in un ristorante, sostenuto e protetto dall’amicizia con Andrea Varipapa detto Andy the Greek (“Ecco a voi il più grande giocatore di bowling degli Stati Uniti d’America”).
Partito per vendicare la morte del padre (“Ebbe la sensazione di essere arrivato nella Merica non tanto per vendicare il padre, ma per incontrare lei, la ragazza più affascinante del mondo”), nel Nuovo Mondo il giovane Jon, che assomiglia a un famoso attore (“Il primo bacio alla Clark Gable e Vivien Leigh”), conosce l’amore grazie alla bellissima Norma Jeane, alias Marylin Monroe, alla quale resterà legato nel profondo del suo sogno (“La risposta di Norma sarebbe arrivata… Intanto, si godeva l’attesa”)… 

Leggi tutto: La felicità dell’attesa di Carmine Abate (i-libri)