Le recensioni di Bruno Elpis
Il fu Mattia Pascal (i-libri)
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Acronimo
Il desiderio di fuggire, sparire, cambiar vita. Chi non
Lo ha mai provato almeno una volta? Si
Memorie di una geisha di Arthur Golden (qlibri)
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Perché non riuscivo a smettere di pensare al Presidente?
Le “Memorie di una geisha” di Arthur Golden introducono il lettore occidentale in una cultura tanto lontana – perfino negli aspetti culinari! (“Il suo spuntino preferito, fatto con il riso avanzato e prugne acide sott’aceto, il tutto inzuppato di tè bollente”) - quanto affascinante. Il tutto è celebrato al ritmo di una storia inventata di sana pianta, perfino nei riferimenti personali (come nel caso dell’artista Uchida Kosaburo: “Il famoso disegno a inchiostro… giovane donna in kimono ferma in posizione estatica e con gli occhi che le sfavillano”).
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Il colpo di grazia di Marguerite Yourcenar (qlibri)
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Occasioni che l’istinto rifiuta
Marguerite Yourcenar scrisse “Il colpo di grazia” (1938) attingendo a un fatto reale che accadde in Curlandia (l’attuale Lettonia) nel 1919, durante la guerra civile, e le fu raccontato.
Il soldato Eric von Lhomond (“I miei errori nel corso di questa ritirata in miniatura mi vennero utili qualche mese dopo durante le operazioni sul confine polacco”) vive a Kratowice con l’amato Corrado (“Nelle campagne la gente ci prendeva per fratelli, ciò che sistemava tutto agli occhi di chi non ha il senso delle amicizie ardenti”), Sofia, sorella di quest’ultimo (“con i sospiri annoiati di un’eroina ibseniana disgustata di tutto”) e la stramba zia Prascovia.
Sofia, che ha conosciuto prematuramente gli orrori della guerra (“Sofia era stata violentata da un sergente lituano…”), è innamorata del protagonista-narratore. Tuttavia Eric non solo non la corrisponde, ma addirittura si rapporta a lei in modo cinico. Le cause del rifiuto sembrano sia caratteriali (“La delizia si trasformò in orrore, scatenando in me il ricordo di quella stella di mare che un tempo mia madre mi aveva messo a forza nella mano, sulla spiaggia di Schevingen, provocando in tal modo in me, fra lo sbigottimento dei bagnanti, una crisi di convulsioni”), sia strutturali (“Ci sono anche delle occasioni a cui, a nostro dispetto, l’istinto si rifiuta”).
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Sovvertimento dei sensi di Stefan Zweig (qlibri)
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Quell’incantevole professore
“Sovvertimento dei sensi” di Stefan Zweig è il primo dei tre racconti che compongono la trilogia, pubblicata nel 1927, avente ad oggetto l’imprevedibilità e la forza del sentimento.
Con costruzione armoniosa fino al drammatico epilogo (“Nulla doveva, nulla poteva avvicinare il suo segreto”), “Sovvertimento dei sensi” narra la tensione emotiva che s’instaura nel rapporto tra Rolando, universitario di bell’aspetto, e un appassionato professore che, fin dal primo impatto, trasmette amore per lo studio e desiderio di conoscenza. L’intensità affettiva è bidirezionale: il professore contagia l’allievo con il fuoco sacro della passione culturale, lo studente invoglia il docente (“Gli occorreva… il nostro ardore per la sua ispirazione”) a riprendere la stesura di un’opera mai realizzata, che troverà compimento in incontri quotidiani durante i quali Rolando trascrive i contenuti sotto dettatura.
Nel corso di una delle misteriose sparizioni del professore, Rolando s’intrattiene con sua moglie e realizza così un tradimento (“Non lui, me stesso avevo derubato del mio più gran tesoro”) con il quale forse intende vendicarsi delle intemperanze subite in un rapporto tanto intenso quanto tormentato. Sino alla drammatica confessione che spiega ogni aspetto oscuro della relazione (“Lo amano appassionatamente senza riconoscere il volto d’Eros sotto la maschera dell’insegnante”) e che sospinge il lettore a paragonare mentalmente questo professore all’Aschenbach di “Morte a Venezia”.
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