Le recensioni di Bruno Elpis
Amado mio di Pier Paolo Pasolini (qlibri)
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I giorni della mia vera purezza
Il volume include due opere giovanili di Pier Paolo Pasolini.
Atti impuri
Tempo di guerra (“Dal cielo cadeva, lenta come se fosse di ovatta, una pioggia di fuoco, mentre i motori degli aeroplani assordavano… Viluta pareva proprio nel centro di quella spaventosa luminaria”): Paolo sfolla con la madre a Viluta e qui tiene lezioni (“Una ventina di giorni dopo cominciammo a far scuola ai ragazzi di Villuta, due dozzine in tutto”) a ragazzini che stimolano il suo desiderio omoerotico (“Nel suo sesso, c’era qualcosa, come dire, di priapeo…”). In questo ambiente pseudo-collegiale fiorisce l’amore per Nisiuti.
Sullo schermo paesano (“Nel mercato c’erano una giostra e altri baracconi. Venne sera. In un’aria da temporale, con gli amici e le amiche, volli andare a fare un sopralluogo in quella squallida sagra…”) si proietta il senso dell’impossibilità (“Ma Nisiuti non sarebbe mai stato mio, e a me non c’era altro amore che importasse che quello della carne”) nel contrasto tra purezza (“Ed erano quelli i giorni della mia vera purezza, della mia più buona e commovente gioventù: mai come in quei giorni ho amato il mondo e mi sono fatto amare”) e illiceità (“Non ho il senso vero del rimorso, della colpa, della redenzione: ho solo un unico senso del destino…”) del sentimento.
Accabadora di Michela Murgia (i-libri)
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Maria Listru è figlia adottiva (“fill’e anima”) di Tzia Bonaria Urrai, l’Accabadora di Michela Murgia.
Rifiutata dalla madre naturale (“Non l’avessi avuta mai, che lo sa il cielo se tre mi sono sufficienti nella mia condizione…”) con una sorta di “aborto retroattivo”, viene accolta nella casa dell’anziana donna che conduce una doppia vita: artigiana durante il giorno (“Per qualche tempo Maria pensò che Tzia Bonaria facesse la sarta”), di notte misteriosa interprete di un ruolo (“La prima volta che Maria si accorse che Tzia Bonaria usciva di notte aveva otto anni”) che la vita, una delusione amorosa (“Quelle parole … le aveva già sentite molti anni prima, quando… c’erano ancora un bosco e una gioventù da investire in promesse”) e le regole non scritte del villaggio sardo di Soreni le hanno assegnato.
Nell’occasione della morte di Nicola Bastìu, rimasto storpio durante una faida causata da un litigio sui confini dei poderi, Maria scopre il segreto e la storia (“In quella prima e amara scuola di fatto, la figlia di Taniei Urrai apprese la legge non scritta per cui sono maledettte solo la morte e la nascita consumate in solitudine…”) che soltanto lei ignorava, ha una reazione di rifiuto e fugge a Torino per assumere il ruolo di bambinaia dell’enigmatico Piergiorgio e della viziata Anna Gloria in una casa borghese che non esiterà ad abbandonare quando dall’isola giungono notizie sulla salute della vecchia Tzia Bonaria.
Sotto un altro cielo (i-libri)
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Aylan, 3 anni.
Il suo piccolo corpo composto e raccolto, innocente e silenzioso è diventato il simbolo dello scandalo di questo mondo e degli orrori bellici che si affacciano sul Mediterraneo.
Al piccolo Aylan s’ispira il racconto di Dacia Maraini che apre la raccolta intitolata “Sotto un altro cielo”.
Accogliamo con interesse un’opera che restituisce alla letteratura uno dei suoi compiti principali, spesso dimenticato in un’epoca di produzioni inutili, se non dannose: quello di rispecchiare la coscienza critica, quello di essere una voce che richiama l’uomo a riflettere sulla follia che minaccia l’umanità… perché una morte così ingiusta non rimanga soltanto un brivido emozionale che scuote la sensibilità.
Bruno Elpis
Lei & Lui di Marc Levy (i-libri)
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Lei: Mia, attrice di successo con marito fedifrago (“Perché siamo i protagonisti di un grosso film in uscita tra un mese”)
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Lui: Paul, architetto scrittore americano, poco noto in patria ma celebre in Corea (“Il mio editore francese è italiano, sono uno scrittore americano venuto a vivere a Parigi e la maggior parte dei miei lettori si trova in Corea. Perché la mia vita è così complicata?”)
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“Lei & Lui” di Marc Levy: un romanzo da un milione di copie in Francia, una gradevole lettura d’intrattenimento che ricalca i cliché della commedia americana. Situazioni umoristiche e paradossali, protagonisti brillanti sbozzolati dagli involucri della solitudine, della timidezza o dell’impaccio (“È stato invitato al salone del libro di Seul… Paul si chiese se a spaventarlo fosse di più l’aereo o l’idea di incontrare Kyong sul suo territorio”), condizione che contribuisce ad accomunare gli eroi del romanzo ai lettori/spettatori, in modo da garantire il processo di identificazione che sta alla base di ogni successo commerciale.