Le recensioni di Bruno Elpis
Il piccolo regno di Wu Ming 4 (qlibri)
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La prospettiva di impugnare Excalibur
Il mondo dell’infanzia è fatto così. C’è il senso dell’avventura. Si posseggono abilità straordinarie – tipo parlare con gli animali e comprenderli- al punto che meritiamo di essere soprannominati Merlo, Lepre, Tasso e Ranocchio. Si sfidano le punizioni dei grandi. Ci si contrappone agli adulti (“Sapevamo che i regnanti non avrebbero mai potuto condividere l’entusiasmo di noi esploratori”) che rappresentano un mondo alieno, governato da leggi proprie, spesso incomprensibili.
Così Merlo, Lepre, Tasso e Ranocchio invadono il vecchio mulino. Intervistano una coppia di archeologi, si perdono nel bosco, esplorano il fiume. E violano la tomba ove giace la mummia di un guerriero, trafugano un bracciale a forma di drago (“La prospettiva di impugnare Excalibur cancellò ogni dubbio”) e così risvegliano lo spettro del defunto. Ne seguiranno eventi dolorosi.
Anime di vetro di Maurizio De Giovanni (i-libri)
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Le “Anime di vetro” di Maurizio De Giovannisono fragili. Ma sono anche trasparenti.
“Ho un’anima di vetro, pensava Enrica. Fragile e trasparente, pronta a riempirsi di qualcosa di bello e colorato, e a infrangersi in mille pezzi”.
E ancora: “Le anime sono fragili. Esseri bellissimi e fragili, di cristallo, lasciano passare la luce e il calore, ma non sono in grado di trattenerli… abbiate il coraggio di guardare al suo interno, la superficie è trasparente, ve lo consentirà”.
Nella Napoli degli anni 30, città spiata e controllata dal regime fascista (“In via indiretta… il lavoro per proteggere Livia aveva finito per incrociare la presenza in città di una probabile spia militare tedesca”), il commissario Ricciardi è più triste del solito, perché ha appena perso un affetto importante (“Lo squarcio aperto dalla morte di Rosa nella sua vita… non si sarebbe rimarginato mai”).
A lui si rivolge l’affascinante contessa di Roccaspina e lo convince a riaprire il caso dell’omicidio di un avvocato usuraio, del quale si è inspiegabilmente autoaccusato il marito della bella nobildonna (“Mio marito ha confessato di essere il colpevole”).
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Noli me tangere di Andrea Camilleri (qlibri)
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Laura non c’è
«Laura non c’è,
è andata via,
Laura non è più cosa mia…»
così gorgheggia la canzonetta.
“È scomparsa in modo misterioso Laura Garaudo, moglie del notissimo romanziere Mattia Tondini.”
“Laura, perché te ne sei andata?”
“Era il suo modo di amarmi”,
così annota Andrea Camilleri.
Proprio come nelle canzoni d’amore, Laura ha un profilo adatto a far disperare l’innamorato di turno: è bellissima, volubile (“Diceva che aveva il ghibli… quando non aveva voglia di fare niente e se ne restava per ore a letto a guardare il soffitto”), sensuale, infedele (“Laura è facile alle infatuazioni”), ambigua (“Ognuno dei suoi amanti mi farebbe di lei un ritratto diverso”), irraggiungibile (“Era soprannominata Noli me tangere”).
Storia del pinguino che tornò a nuotare di Tom Michell (qlibri)
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Una civiltà capace di tollerare una profanazione simile
Tom sta per concludere la sua vacanza.
Deve tornare al college di Buenos Aires, ove insegna.
Nel corso dell’ultima passeggiata sulla spiaggia di Punta del Este, Uruguay, s’imbatte in uno spettacolo di morte: numerosi pinguini, incappati in una macchia di petrolio, giacciono senza vita, soffocati dal catrame. Tutti morti. Tutti morti, tranne uno.
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