Le recensioni di Bruno Elpis
Noli me tangere di Andrea Camilleri (i-libri)
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- Scritto da Bruno Elpis
Noli me tangere è la scena che ritrae Gesù risorto e la Maddalena (“A Pisa c’è un affresco di Ghetto di Jacopo; a Milano, proprio al Castello Sforzesco, è conservato quello del Bramantino; a Padova c’è un meraviglioso Giotto nella Cappella degli Scrovegni; a Murano ce n’è un altro del Salviati e infine al Prado c’è il Correggio… alla National Gallery c’è il Noli me tangere di Tiziano”), ed è il nomignolo che venne affibbiato a Laura, la protagonista di questo romanzo di Andrea Camilleri, quando all’Università si laureò con una tesi sull’opera omonima del Beato Angelico (“Noli me tangere è il nome di un affresco dell’Angelico in San Marco”).
Il romanzo ha la forma del diario che, dal 5/6/2010 al 5/7/2010 con qualche flash back e qualche pagina senza data, racconta la misteriosa sparizione di Laura e la conseguente indagine condotta dal commissario Maurizi, ingaggiato dal marito (“Quando ci siamo sposati Laura aveva trentun anni e io sessantacinque”), uno scrittore di successo, molto innamorato della moglie (“Se la signora gli avesse detto de magnasse un bacherozzo, quello se lo magnava senza manco mettece er sale”).
Dalle indagini emerge il profilo di una donna complicata: soggetta a crisi frequenti, che lei chiamava “il ghibli” (“Ascoltava se stessa, i suoi pensieri, il suo corpo”), scrittrice lei stessa (“Un vero colpo di fulmine. Come successe al povero Carducci con Annie Vivanti…”), strana sia nel rapporto con i numerosi amanti sia nella concezione del denaro (“E’ una dilapidatrice”), variamente giudicata da chi la conosceva (“A me… è parsa sempre una donna superficiale, volubile, incapace di grandi sentimenti, dal sesso un po’ troppo facile…”).
Sulla sparizione aleggia un sospetto (“Un ingegnoso espediente pubblicitario per il lancio del romanzo d’esordio”), ma poi i fatti evolvono (“Ha chiuso il conto con la sua banca… Quasi centocinquantamila euro”) anche in modo drammatico (“E’ precipitata da un ponte piuttosto alto di una strada secondaria che porta a Pisa”), nonostante gli avvistamenti si susseguano (“Pisa, Padova e Murano”).
L’interpretazione dell’opera artistica (“Ma si sono già toccati!”), una poesia di Dino Campana (“Nel gran nulla”) e un libro (“Un lavoro teatrale di Eliot, Cocktail Party”) sono gli indizi che conducono all’interpretazione finale di una personalità tormentata e di un’impegnativa scelta di vita…
Bruno Elpis