Le recensioni di Bruno Elpis
Lei e Lui di Marc Levy (qlibri)
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Lottiamo entrambi contro le rispettive solitudini
C’è la Letteratura con l’iniziale maiuscola, quella che annovera opere d’arte composte con parole che toccano le corde del cuore, catturano i viluppi della mente, conquistano la nostra sensibilità estetica. Poi ci sono i libri d’intrattenimento, quelli che consentono di distendere lo spirito e di trascorrere alcune ore in piacevole compagnia di personaggi inventati, nei quali ci identifichiamo in misura più o meno intensa… Tanto più se i personaggi non sono eroi e patiscono la solitudine. Lui in particolare è goffo, timido e soffre di complessi come l’aviofobia (“A tredici ore di aereo da qui?”) e l’acrofobia (“Lei avanzò sul tetto di zinco dell’Opéra Garnier, scoprendo una vista magnifica di Parigi”).
Alla famiglia dei libri scanzonati e d’evasione appartiene “Lei e Lui” di Marc Levy.
La faccia delle nuvole di Erri De Luca (qlibri)
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Sono stato un padre zimbello
La faccia delle nuvole di Erri De Luca è una pièce in tre atti, con protagonista la sacra famiglia evangelica.
Giuseppe (“La sua biografia sfuma nell’ombra larga del figlio”) vive il suo ruolo recessivo di padre, non senza sentimenti di colpa (“Sono stato un padre zimbello, come poteva rispettarmi?”).
Il presepe è una rappresentazione popolare espressa con inflessioni vernacolari (“Si affacciò alla capanna un primo pastore, chiese permesso. Come gli altri del posto, parlava meridionale”).
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Il piccolo regno di Wu Ming 4 (i-libri)
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Scritto dal narratore come atto di memoria (“Si torna all’origine prima di diventare anche noi i ricordi di qualcuno, una fotografia nell’album di famiglia”) nei confronti di tre cugini co-protagonisti dalle alterne sorti, “Il piccolo regno” di Wu Ming 4è il paese di campagna ove i bambini trascorrono le loro vacanze (“Ogni giorno studiavamo una nuova impresa a cui dedicarci con metodo, un territorio da esplorare, un nuovo gioco da sperimentare”).
Come spesso accade, il mondo dell’infanzia è pervaso dalle contrapposizioni con gli adulti (gente alta, gente bassa) e dilacerato nell’antinomia tra buoni (“Noi siamo fabiani”) e cattivi. Le gesta del narratore e di Julius, Ariadne e Fedro si svolgono veloci: esplorando il vecchio mulino, intervistando l’anziana coppia di archeologi, i Kirk, ammirando l’eroe Ned, frequentando di malavoglia la villa dei Williamson.
La faccia delle nuvole di Erri De Luca (i-libri)
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La faccia delle nuvole diErri De Luca è un’opera in tre atti, che prendono il nome dall’ambiente in cui si svolge la scena: stanza della capanna, stanza di Gerusalemme, sulla cima del Golgota.
Protagonisti Iosèf, Miriàm e il figlio che Giuseppe accetta (“Iosèf, colui che aggiunge, accetta di essere lo sposo secondo di sua moglie”) nonostante non ne sia il padre naturale (“Andrò a iscriverlo a mio nome. Ièshu ben Iosèfben Iaakòv, che è mio padre”).
Il presepe ha i toni di una sagra ove i pastori si abbandonano al vezzo popolare di riscontrare rassomiglianze nel neonato (“Accettavano i doni ma poi si facevano belle risate, Iosèf e Miriàm, a proposito delle rassomiglianze”); la fuga in Egitto ricorda l’antica deportazione degli ebrei (“L’emigrazione è una scelta forzata, nel suo caso neanche ci fu scelta, ma deportazione”) e preconizza le attuali tragedie mediorientali (“Il re del mio paese si è messo a uccidere neonati”).
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