Le recensioni di Bruno Elpis
Gli indifferenti di Alberto Moravia (qlibri)
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Cedo la parola …
Per commentare il romanzo-capolavoro di Moravia, questa volta … me ne sto zitto (!). E cedo la parola al prof. Angelo Fàvaro: si occupa di letterature classiche, di ibridazioni fra le arti e la letteratura, di teatro, e collabora con il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Roma “Tor Vergata”, e con l’Associazione Fondo Alberto Moravia, di cui è Presidente Dacia Maraini.
Nessuno più di lui è titolato a commentare, visto che ha ideato e progettato la terza edizione del convegno internazionale “Alberto Moravia e la Ciociara – Letteratura. Storia Cinema” in programma per il 10 maggio a Palazzo Caetani a Fondi, nei luoghi del romanzo “La Ciociara”.
Diario di Rondine di Amélie Nothomb (qlibri)
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Il serial killer secondo Amélie Nothomb
Perché una persona dovrebbe decidere di diventare un sicario?
Forse per una delusione d’amore? “Fu un suicidio sensoriale, l’inizio di una nuova esistenza”. “Abitavo in una specie di vuoto”. Il cuore … “non dimorava più nel mio petto … Al suo posto invece c’era una pompa meccanica facile da irrorare”.
Urbano (che poi diventa Innocenzo) giunge a questa determinazione e scopre che il lavoro gli piace: “Faceva proprio per me questo mestiere le cui esigenze mi incantavano”.
“… L’atto di uccidere … mi apparentava alle divinità più ingiuste oppure, al contrario, al dio più avveduto, colui che unico traccia il confine tra il bene e il male”.
Ne ricava addirittura un perverso piacere: “Il mio sesso si eccitava solo all’idea dell’emoglobina” e gli omicidi alimentano le sue “fantasie post homicidem”.
L’inquisitore di Mark Allen Smith (qlibri)
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Una strana corte dei miracoli
Sulla cover spicca un bollino promettente: “Questo libro sarà il thriller più originale della stagione. Ne sentirete parlare a lungo” (Publishers Weekly).
Il protagonista, Geiger, ha un “soprannome: l’Inquisitore. Il re della tortura”.
E, se è vero che anche la scelta della professione può essere determinata da pulsioni inconsce, cosa mai spinge Geiger a un mestiere che consiste nel carpire informazioni utilizzando qualsiasi mezzo?
“La tortura. Era così che l’oscuro passato di quell’uomo si era manifestato in tutti quegli anni?”
“Quell’uomo si portava dentro più demoni di un quadro di Hieronymus Bosch…” e “la sua forza era pari solo all’enorme peso dei fardelli che si portava dentro”.
Agrò e il maresciallo La Ronda di Domenico Cacopardo
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“Stai attento … sei in Sicilia, e in Sicilia con le ammazzatine non si scherza”.
Viene ritrovato il cadavere di Biagio. “Biagio, qui a Sant’Alessio aveva una relazione”.
Nel greto del torrente Agrò viene ritrovata la 128 di Biagio Mudaita.
Delitto passionale?
Esecuzione della mafia catanese? (“Se è così, è nello stile dei catanesi. Mafiosi, amici degli amici”).
Ritorsione legata al mondo del narcotraffico?
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