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Le recensioni di Bruno Elpis

I sotterranei della cattedrale di Marcello Simoni (qlibri)

cover1789: NEI SOTTERRANEI, MENTRE A URBINO NEVICA

Pubblicato nei supereconomici di Newton Compton, il nuovo romanzo breve di Marcello Simoni riconferma la vocazione dell’autore per il thriller storico.
Nella Urbino fagocitata dallo Stato Pontificio, nell’anno di grazia 1789, la cattedrale ha appena subito il crollo della cupola. I lavori di ricostruzione, in corso, sono funestati da una disgrazia. Padre Lamberti, docente di filosofia e “aperto fautore degli ideali di uguaglianza e di libertà” viene ritrovato morto: “… Il volto restava in parte visibile, rivelando qualcosa di luciferino”.
Non crede all’ipotesi dell’incidente il più affezionato discepolo della vittima: Vitale Federici, laico colto e dotato di intelligenza analitica e deduttiva. “Il Lamberti era stato come un padre per lui, l’unico che avesse creduto nelle sue capacità di studioso e che gli fosse stato vicino nei momenti difficili”.
Il giovane allievo rileva fin da subito un particolare strano: una scritta sulla mano del cadavere, inchiostrata in rosso. “Le parole sulla mano erano CAI VESIDIE BASSO” e alludono a “Caio Vesidieno Basso … il professore ne era letteralmente ossessionato …” ossia al “costruttore del tempio delle ninfe”.

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Gita al faro di Virginia Woolf (qlibri)

coverAndare o non andare al faro? Questo è il dilemma!

Virginia Woolf narra l’ineffabile in tre atti. Getta chi legge nel cono d’ombra che si stampa tra perplessità e inquietudine.
Per conoscere la mia opinione potrete passare direttamente alla conclusione del commento, decisamente troppo lungo.

PARTE PRIMA – LA FINESTRA

L’obiettivo (il Faro con la maiuscola) svetta da lontano. A volte non si vede neppure (dalla terza parte: “Il faro era diventato quasi invisibile, si era dissolto in un vapore azzurro”).
“… Se fossero andati finalmente al Faro, avrebbe dato quei calzerotti al guardafaro pel suo figliolo (un piccino minacciato di tubercolosi all’anca)”.
Nella “lighthouse” vivono presunti abitanti, “i quali dovevano annoiarsi a morte senza avere da far altro in tutto il giorno che ripulire il fanale, pareggiarne il lucignolo e girellare in un ritaglio di giardinetto”.
Sul faro aleggia il senso dell’insoddisfazione: “A chi piacerebbe esser confinati per un mese intero, e forse più in tempo di burrasche, sopra una roccia grande quanto un campo da tennis.”

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Striges di Barbara Baraldi (qlibri)

Barbara BaraldiStreghe e inquisitori

Zoe è una ragazza particolare. Al di là di una caratteristica fisica che la identifica rispetto a tutte le altre: ha gli occhi gialli. Come certi animali, tipo i gatti. O gli strigidi: gli uccelli rapaci e predatori. Civette e gufi, per intenderci.
Ma la sua particolarità risiede principalmente nel carattere e nella personalità. Zoe, la vita in greco, è scontrosa, si sente inadeguata, quasi una disadattata. E sarebbe anche sola (“Il giorno del mio compleanno era diventato l’emblema della mia solitudine”), se non fosse intensamente legata all’amica-sorella Chloe.
Spesso e volentieri le due amiche frequentano anche Sam, una ragazza che gestisce la caffetteria “Bloody Mary”.

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I sotterranei della cattedrale di Marcello Simoni (malgradopoi)

coverL’anno è quello della rivoluzione francese: il 1789.
Il romanzo di Marcello Simoni, nei supereconomici di Newton Compton, si colloca nella Urbino, città di studi, in “un periodo in cui la cittadella, insieme all’intero ducato, fu incorporata nei territori papali”.
Conseguentemente è permeato dalle tensioni nelle gerarchie ecclesiastiche: cardinale, vescovo e rettore muovono le fila di eventi che da un lato si connettono al potere temporale, dall’altro incrociano mentalità clericali, pregiudizi e realtà parallele imbevute di paganesimo.
La vicenda si scatena con l’omicidio di un docente di filosofia, il professor Lamberti. Il suo corpo è rinvenuto nella cattedrale mentre sono in corso i lavori di ripristino dopo il crollo della cupola.
Come spiega l’autore, “gli storici fanno risalire il crollo della sua cupola al 12 gennaio 1789. Si parla di un difetto di fabbricazione … ma non è da escludere che il cedimento sia imputabile alle lesioni provocate dal terremoto del 1781”.
Il discepolo del professore, Vitale Federici, è un fine intellettuale ed è dotato di acuto senso dell’osservazione: non crede alla tesi dell’incidente, che autorità e guardia svizzera vogliono propinare.

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