Le recensioni di Bruno Elpis
Mercurio di Amélie Nothomb (qlibri)
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Hg o Ermes? Le sindromi di Amélie
Hg o Ermes?
In chimica Hg è il simbolo del mercurio.
Mercurio, secondo la mitologia, è il messaggero degli dei.
Leggendo il titolo dell’opera, io avevo pensato al dio con il caduceo (“simbolo della medicina”) e i calzari alati, i talari o pédila (in greco).
Sono rimasto pertanto sorpreso quando ho visto che l’autrice con ‘mercurio’ si riferisce principalmente all’elemento chimico (“… si ostinava a restare disperso in goccioline …”) presente nei termometri (quelli di penultima generazione, visto che oggi i termometri sono fabbricati con un materiale meno inquinante): “... avevano ricevuto l’ordine di non lasciar passare nessun materiale riflettente. Ma chi poteva pensare al mercurio del termometro!”
Poi però Mercurio, inteso come dio, arriva! “Con una maiuscola, il mercurio diventa il dio messaggero, Mercurio”.
Il dono del buio di V.M. Giambanco
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Il 30 maggio esce in Italia, in anteprima mondiale, “Il dono del buio” di V.M. Giambanco: in diversi paesi l’opera ha scatenato un’asta agguerrita per l’acquisto dei diritti di quello che si annuncia come nuovo, eclatante caso editoriale. In Italia, la Casa Editrice Nord si è aggiudicata i diritti, anche in virtù della sua capacità di portare al successo autori esordienti, com’è avvenuto con Glenn Cooper.
Io ho avuto il privilegio di leggere il romanzo in anteprima e farò subito una considerazione: V.M. Giambanco ha collaborato alla realizzazione di film come “Quattro matrimoni e un funerale” e quest’esperienza cinematografica è percepibile anche nella sua scrittura. I personaggi sono sculture psicologiche, le scene sono pulsanti e si susseguono in diacronia e in sincrono senza esclusione di colpi.
Edipo re di Sofocle (qlibri)
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Abbandonare Freud, senza riuscirci
Ho cercato di rileggere “la tragedia delle tragedie” senza pensare a Sigmund Freud, che si è ispirato al ciclo di Edipo per elaborare la sua teoria psicanalitica.
Ho provato a non pensare a “L’Edipo Re” di Sofocle come al prototipo del romanzo “giallo” in virtù della struttura della storia: scoprire le cause della misteriosa pestilenza che affligge Tebe e far luce sull’omicidio di Laio, facendo emergere il rapporto incestuoso tra Edipo e la madre Giocasta.
E quindi, ho letto una delle più belle tragedie della classicità gustandone la poetica corale: perché il coro ha un ruolo di coscienza collettiva, di partecipazione, di riflessione e, a volte, d’incoraggiamento.
Le tre minestre di Andrea Vitali (qlibri)
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Il sapore della politica domestica
Nei ricordi di Andrea Vitali, in posizione centrale, stanno le tre zie paterne: “Benché zitelle, le tre erano donne dotate di una particolare apertura e attenzione nei confronti del mondo e dei suoi mutamenti”. Nella fantasia, le tre donne divengono titolari di veri e propri dicasteri: “Al mio sguardo di bambino … tre ministri, con compiti ben precisi, equamente ripartiti”.
“A un certo punto cominciai a sostituire il termine ministro con quello di minestra”.
“Tra di loro non interferivano, ma interloquivano nel caso di di decisioni di estrema importanza…”
I tre ministeri sono quelli “dell’interno, degli esteri e dell’agricoltura. I loro nomi Cristina, Paolina … e Colomba”.
Ciascuna delle zie viene caratterizzata, nello stile ineguagliabile di Vitali.