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Le recensioni di Bruno Elpis

L’incontro di Michela Murgia (qlibri)

coverIo, anzi noi 

L’incontro di Michela Murgia ha diverse valenze.
E' l’incontro che Maurizio realizza tra la propria soggettività e l’identità collettiva (“Noi, una parola che tutte le bocche declinavano in continuazione come fosse la spiegazione stessa del mondo”) di Crabas, ove il ragazzo trascorre le proprie vacanze nella casa dei nonni.
E' l’incontro ludico con Giulio e Franco il rosso: in giochi ora spericolati (“Il racconto della morte delle merdone e della spedizione nella canala occupò praticamente tutta un’estate”), ora un poco crudeli (“Così se non prendiamo gli uccelli possiamo sempre giocare ai pirati”), ma sempre entusiasmanti e impregnati d’infanzia.
E' l’incontro con una condizione forzata (“Intuire che cosa fosse l’orfanitudine senza lutto”), quando i genitori decidono di partire per il continente (“Papà guadagna più in continente, amore…”).
E' l’incontro con il desiderio di preservare l’unità popolare, quando il borgo si spacca in due fazioni… 

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La bambina e il sognatore di Dacia Maraini (i-libri)

coverChi sono “La bambina e il sognatore” di Dacia Maraini?
La bambina è Lucia, improvvisamente scomparsa una mattina mentre si recava a scuola da sola.
Il sognatore è Nani Sapienza: un maestro che ha vissuto la tragedia della morte della figlioletta Martina e il dramma della separazione dalla moglie Anita (“Ecco dove si è arenato il nostro amore. Quel trio non era concepito per trasformarsi in duo”), senza che l’amore sia finito… Nonostante questa triste premessa, Nani svolge il suo lavoro di maestro con passione (“Stamattina a scuola parlo ancora una volta della bambina scomparsa con i miei studenti”). Nella didattica il maestro sfoga principi e convinzioni personali, vitalità, anticonformismo, desiderio di raccontare (“Ho raccontato la leggenda di Urinone, che assomiglia molto alla storia di Geppetto, vecchio e solo, abitato dal terribile desiderio di avere un figlio…”). 

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La scelta di Sophie di William Styron (i-libri)

Nel 1947 la guerra è finita, i conflitti personali no.
La polacca Sophie (“Vidi così per la prima volta il numero tatuato sulla pelle abbronzata e lentigginosa del suo avambraccio”), l’ebreo Nathan e il “sudista” aspirante scrittore Stingo s’incontrano in un edificio di Brooklyn e intrecciano le rispettive esperienze di sopravvivenza alla tragedia e di odio razziale. Ne “La scelta di Sophie”, un’opera monumentale di oltre 600 pagine, William Styron propone un sincretismo di drammi esistenziali, storia e finzioni romanzesche, sortendo nel lettore un effetto alterno di ripulsione, interesse e orrore.

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La passione di Mademoiselle S. a cura di Jean-Yves Berthault (qlibri)

coverPer il tuo sogno barocco 

La passione di Mademoiselle S.” viene sbandierata da Jean-Yves Berthault, curatore di quest’opera che attinge a piene mani da un presunto carteggio rinvenuto in un baule dimenticato (speriamo) da Dio e (avrebbe potuto rimanere tale!) dagli uomini, ove Simone – audace signorina della bella società parigina degli anni Venti – ha gelosamente custodito i suoi ricordi della travolgente relazione erotica che clandestinamente intrecciò con Charles, uomo (ma anche no, quando diventa la “mia adorata Lotte”, diminutivo di Charlotte) irrimediabilmente sposato a una rivale. 

Simone ha appena il tempo di presentarsi come schiava d’amore  (“… mi farai soffrire crudelmente, ma so anche con quale gioia riceverò la mia ricompensa”) a vocazione masochistica, e il lettore non ha neanche la possibilità di meravigliarsi della dimestichezza che Mademoiselle vanta con ausili che oggi supponiamo custoditi nei sexy shop, e già viene il tempo dell’inversione dei ruoli: “Sotto l’influenza delle nostre passioni, cambieremo sesso e avremo così doppio piacere, doppio godimento”.

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