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Le recensioni di Bruno Elpis

Confessioni di una maschera di Yukio Mishima (i-libri)

coverLe “Confessioni di una maschera” di Yukio Mishima ripercorrono l’affiorare e l’affermarsi (“La mia passione dei travestimenti si acuì…”) della tendenza omoerotica vissuta in modo colpevole rispetto alle convenzioni. Il narratore -  di un testo autobiografico? - è Kochan. 

L’analisi spietata scompone sia le manifestazioni di un modo d’essere (“Doveva trattarsi di una vertigine mentale, di un’irrequietezza in cui il mio intimo equilibrio rischiava di essere distrutto dalla vista di ciascun movimento pericoloso di Omi”), sia le reazioni istintive: la negazione, il camuffamento. Che nell’infanzia vive la prima fase della mascherata: “Quanto il prossimo considerava una posa da parte mia era invece una manifestazione della necessità di affermare la mia natura genuina, mentre era per l’appunto una mascherata quello che il prossimo considerava il mio io genuino”. 

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Doppio sogno di Arthur Schnitzler (i-libri)

cover“Doppio sogno”di Arthur Schnitzler è ambientato nella Vienna degli inizi del ‘900 ed esplora il rapporto tra il medico Fridolin e la consorte Albertine.
Schnitzler viene spesso accostato a Freud.
Da “Doppio sogno” Stanley Kubrick ha ricavato “Eyes wide shut”. 

In questo commento ci soffermiamo sul fascino misterioso e sulla ritualità delle maschere, analizzando il ruolo che esse rivestono nella storia narrata da Schnitzler. Nella quale, effettivamente, le maschere sono molte.
Durante il ballo che scatena nei due coniugi “il doppio sogno”, “…due maschere in domino rosso” interpellano il marito, “uno sconosciuto dall’aria malinconica e blasé” importuna la moglie.
Da questa semplice e ludica esperienza iniziale si scatenano l’inquietante sogno di Albertine e la notte trasgressiva di Fridolin.
Una vecchia conoscenza del medico viennese, il pianista Nachtigall, lo introduce a una festa segreta: “Io suono, suono… con gli occhi bendati.” “Bendati, ma purtroppo non del tutto. Non così che non possa vedere proprio nulla. Infatti guardo nello specchio attraverso il fazzoletto di seta nera che mi ricopre gli occhi…
“Devi conoscere la parola d’ordine, e ogni volta ce n’è una diversa.”

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Full of life di John Fante (qlibri)

Judy Holliday

Dov’è Nicky? Dov’è Fiolmena? 

Full of life di John Fante si svolge nell’insolito triangolo composto da marito, moglie e… il papà di lui.
Abbandonata l’identità dell’alter ego Arturo Bandini, qui Fante interpreta se stesso e anche gli altri personaggi hanno i nomi reali: la moglie Joyce, il papà Nick Fante. 

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La voce verticale di Walter Siti (i-libri)

coverWalter Siti eleva “La voce verticale” della poesia e della critica letteraria in quest’opera che include cinquantadue poesie, idealmente una per ogni settimana dell’anno, più qualche accessione.
Viene proposto il testo poetico, al quale segue il commento di Walter Siti che conferma la propria vocazione per l’analisi critica: ogni testo riporta considerazioni stilistiche e metriche, i riferimenti biografici del poeta (Rimbaud - “Il cuore rubato”: “Arriva a Parigi nel mese che precede lo scoppio rivoluzionario della Comune, per dormire si rifugia in una caserma. È un biondino curioso di tutto, i soldati sono eccitati e alticci, succede l’irreparabile… in francese volé è a un passo da violé…)”, l’esegesi del testo e dei contenuti (Giovanni Pascoli - “Sogno” da Myricae: “Il macchinario onirico è bloccato da un’inesplicabile quanto indiscutibile censura inconscia: non sei ancora pronto, vedere mamma ti è vietato”). 

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