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Le recensioni di Bruno Elpis

Gli uccelli e altri racconti di Daphne Du Maurier (i-libri)

Al primo di questi racconti (“Gli uccelli”) s’ispirò Alfred Hitchcock per il suo film cult “Birds”. Lo spunto della tensione è il medesimo, ma Hitchcock sviluppa una nuova storia prendendo spunto dall’idea di Daphne Du Maurier

Il racconto ha infatti un canovaccio elementare, perché narra come Nat affronta gli inquietanti stormi dei volatili assassini con la moglie e i figlioletti Jill e Johnny.

Dapprima il protagonista osserva le abitudini stanziali (“i rituali della loro vita non tolleravano ritardi”) o migratorie dei volatili (“arrivavano sulla penisola a grossi stormi, irrequieti, agitati, consumando le energie nel continuo movimento”). Poi prevalgono macchie (“bianchi e neri, gabbiani e cornacchie si mescolavano in starne amicizie, in cerca di una specie di liberazione, mai soddisfatti, mai fermi”) e forme (“beccacce  di mare, pettegole, piovanelli e chiurli erano appostati sulla battigia”), mentre incalza (“gli uccelli erano stati più irrequieti che mai quell’anno e la loro agitazione era più evidente perché le giornate erano tranquille”) una minaccia  sempre più spaventosa (“ci sono in giro più uccelli del solito, me ne sono accorto anch’io”), arcana nelle cause (“è colpa del tempo, dev’esser così, è colpa del brutto tempo”) e cupa nelle tinte (“erano i gabbiani a oscurare il cielo ed erano silenziosi, non emettevano un solo verso”).
Di fronte all’occulta forza della natura, l’uomo è minuscolo e a nulla valgono le strategie prima superbe (“Perché non si ferma qui e si unisce alla battuta di caccia?”), ben presto difensive (“decise di portare gli uccelli alla spiaggia e di seppellirli là”), poi di rassegnata resa (“ovunque volgesse lo sguardo vedeva uccelli morti”), infine di disperata sopravvivenza (“Nat prestò ascolto al rumore del legno ridotto in schegge e si domandò quanti milioni di anni di memoria fossero rinchiusi in quei cervellini, dietro quei becchi appuntiti, quegli occhi penetranti, e che ora alimentavano l’istinto di distruggere l’umanità con l’abile precisione delle macchine”).
Anche gli altri racconti, come il secondo intitolato “Monte verità”, sono spruzzati da sospensioni e minacce, ma il ritmo è più lento e forse meno originale. 

Bruno Elpis 

http://www.i-libri.com/libri/gli-uccelli-e-altri-racconti/