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Le recensioni di Bruno Elpis

Gli anagrammi di Varsavia di Richard Zimler (i-libri)

anagrammiUn libro per tener viva la memoria. Per non scordare a quali follie e perversioni possa giungere l’uomo. Erik Cohen, psichiatra di origini ebree, nel 1941 affronta il dramma di tutti i polacchi ebrei: essere relegati nel ghetto, in condizioni di miseria assoluta, e subire la crudeltà ispirata dall’ideologia razzista e sanguinaria dei nazisti. Suo nipote Adam, piccolo contrabbandiere che viola il divieto di uscire dal ghetto, viene trovato ucciso sul filo spinato. Il suo cadavere è stato profanato: gli è stata amputata una gamba. Zio Erik è deciso a individuare il responsabile di questo delitto e indaga su altri casi simili, di bambini uccisi e violati. “Era evidente che aveva voluto un pezzo delle vite che aveva distrutto. Come trofei, forse. Ma perché proprio una mano e una gamba?” Il movente sembra degno della crudeltà nazista: “Qualcuno aveva voluto impossessarsi delle imperfezioni della loro pelle, delle macchie che avevano fin da quando erano venuti al mondo. Ma perché?” Al di là dell’interesse narrativo che la storia può rivestire, in questo commento mi piace elencare quali siano alcuni motivi per “la memoria”. ...

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“Il maestro” di James Patterson e Michael Ledwidge (Maqlgradopoi)

Il maestroL’ultimo romanzo di James Patterson, colui che viene individuato con fascetta gialla come “l’autore di thriller più venduto al mondo” (sarà per questo che sforna libri con la frequenza con la quale, appunto, i fornai producono il pane? O forse ha organizzato una schiera di cottimisti che glieli scrivono?) ha un titolo vagamente blasfemo: “Il maestro”. Anche se la blasfemia più esplicita viene commessa nei confronti della buona letteratura. Dopo un prologo (nel quale un giovanotto chiamato D-Ray tiene in ostaggio i propri familiari, minacciandoli di morte) poco pertinente con il resto della storia (ma forse serve a ricordarci che il protagonista, Michael Bennett, è il medesimo eroe de “Il negoziatore”), James Patterson – o chi per lui – inaugura una delle sue consuete carneficine, alle quali ci ha abituati fin dai tempi di “Gatto & Topo”. ...

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La voce del destino di Marco Buticchi (i-libri)

la voce del destino“La voce del destino” di Marco Buticchi è un’opera complessa, frutto di approfondimenti, documentazione e … fervida fantasia. Non poteva essere altrimenti, per uno scrittore colto e raffinato, che è stato nominato dal Presidente Napolitano Commendatore della Repubblica per aver contribuito alla diffusione e alla conoscenza della lingua italiana nel mondo. La formula è quella fortunata e avvincente del romanzo a sfondo storico. Mescola ingredienti che rendono la lettura appassionante e serrata: l’elemento mitico (la lancia di Longino), l’azione alimentata da scariche di adrenalina e di energia, eresia (sette segrete) e magagne vaticane, una storia d’amore contrastato sullo sfondo e, soprattutto, la paura collettiva di fronte a un immane pericolo che minaccia l’umanità. I principali protagonisti sono tutti originari di Junin, Argentina, e sono tutti destinati a divenire famosi: Luce De Bartolo come cantante lirica dalla voce unica, Eva Duarte come moglie del presidente argentino Juan Domingo Peròn, i tre fratelli Soriano per motivi differenti: Glauco sarà un crudelissimo gerarca nazista (un’autentica mantide, che raggiunge l’orgasmo dando morte violenta alle partner, spesso prelevate dal campo di sterminio di Jasenovac: “Da sempre essere padrone della vita altrui lo eccitava, ma sentire quella vita fuggire mentre raggiungeva il culmine del piacere costituiva l’apoteosi della sua perversa ossessione.”), Michele ...
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Il torto del soldato di Erri De Luca (Malgradopoi)

il torto del soldatoÈ un Erri De Luca in forma smagliante lo scrittore che propone “Il torto del soldato”, splendido ‘racconto lungo’: ha per tema l’Olocausto e viene condotto da due narratori, che poi incrociano i propri destini in una locanda di montagna. Il primo narratore è uno scrittore, al quale è stata affidata la selezione dei racconti di “Israel Yehoshua Singer, fratello maggiore del premio Nobel Isaac Bashevis Singer”, scritti in yiddish: un idioma che “è stato rinchiuso, soffocato: ha bisogno di aria. Le sue lettere si rianimano sotto gli occhi e vogliono sgranchirsi le labbra. Vogliono libertà.” La seconda narratrice è la figlia di un gerarca nazista: costui vive nella convinzione di avere come unico torto la sconfitta ed è ossessionato dalla cabala. La ragazza scopre la vera identità del padre all’età di vent’anni ...

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