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Le recensioni di Bruno Elpis

Gli anagrammi di Varsavia di Richard Zimler (i-libri)

anagrammiUn libro per tener viva la memoria. Per non scordare a quali follie e perversioni possa giungere l’uomo. Erik Cohen, psichiatra di origini ebree, nel 1941 affronta il dramma di tutti i polacchi ebrei: essere relegati nel ghetto, in condizioni di miseria assoluta, e subire la crudeltà ispirata dall’ideologia razzista e sanguinaria dei nazisti. Suo nipote Adam, piccolo contrabbandiere che viola il divieto di uscire dal ghetto, viene trovato ucciso sul filo spinato. Il suo cadavere è stato profanato: gli è stata amputata una gamba. Zio Erik è deciso a individuare il responsabile di questo delitto e indaga su altri casi simili, di bambini uccisi e violati. “Era evidente che aveva voluto un pezzo delle vite che aveva distrutto. Come trofei, forse. Ma perché proprio una mano e una gamba?” Il movente sembra degno della crudeltà nazista: “Qualcuno aveva voluto impossessarsi delle imperfezioni della loro pelle, delle macchie che avevano fin da quando erano venuti al mondo. Ma perché?” Al di là dell’interesse narrativo che la storia può rivestire, in questo commento mi piace elencare quali siano alcuni motivi per “la memoria”. ...

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