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Le recensioni di Bruno Elpis

256 k, antologia di racconti da 1024 karatteri a cura di www.braviautori.com

numero di DunbarLa raccolta di 256 racconti brevi (1024 caratteri era il limite imposto alle dimensioni di ciascun racconto) selezionati da www.braviautori.com, in omaggio a informatica e retrocomputing, si presenta alla vista con un particolare look tecnologico: sembra quasi uno di quei manuali di informatica che si trovano sugli scaffali di negozi “tecnotronici” tipo Mondadori Informatica. Sarà per la copertina ideografica e allusiva frutto della sensibilità artistica di Riccardo Simone, o per le scritte che riproducono i linguaggi pulsanti dell’ingegneria elettronica o – colpo di genio – per i QR code disseminati nelle pagine: un linguaggio cifrato che promette un sorprendente viaggio tra indirizzi internet e altri mondi criptati da un’icona ideogrammatica ...numero di Dunbar - bis

... Contiene davvero tante pillole di narrativa anche sperimentale. E i racconti brevi “Insofferenza” di Tullio Aragona e “Il complesso di Dunbar” (ndr: nelle immagini,  due rappresentazioni del numero di Dunbar) di …

… Bruno Elpis

http://ilventagliodipagine.blogspot.it/p/le-recensioni-del-ventaglio.html?spref=fb

Inseparabili di Alessandro Piperno: commento al romanzo vincitore del premio Strega 2012 (I-libri)

Anno 1929: un giovane Albero Moravia pubblica la prima edizione de “Gli indifferenti”, romanzo scandalo che impietosamente ritrae la noia e la falsità della classe borghese all’epoca del fascismo.
Anno 2012. Il romanzo “Inseparabili – Il fuoco amico dei ricordi” di Alessandro Piperno vince il premio Strega, narrando e ritraendo la borghesia dell’anno 2010.
Sono passati ottant’anni e mi viene naturale chiedermi: cos’è cambiato – in quasi un secolo – in questa classe sociale?
Qual è stata l’evoluzione dei fratelli Michele e Carla, della madre Mariagrazia e del suo viscido amante Leo, protagonisti de “Gli indifferenti”?
La risposta la dobbiamo cercare nei personaggi degli “Inseparabili”: in Filippo e Samuel (o Semi) Pontecorvo, due fratelli romani di origine ebrea dei quali Piperno celebra vita, morte e miracoli (soprattutto, ma non esclusivamente, sessuali). E nei loro genitori: la madre Rachel e – coincidenza imbarazzante di nomi! – nel defunto padre Leo. ...
http://www.i-libri.com/inseparabili-di-alessandro-piperno.html

Il rumore dei baci a vuoto, raccolta di racconti di Luciano Ligabue

 Ho già manifestato il mio interesse per i cantanti scrittori in un’altra occasione, commentando “Trent’anni e una chiacchierata con papà” di Tiziano Ferro: in quell’occasione sono stato sospinto dal desiderio e dalla curiosità di ‘misurare’ un riconosciuto (e da me apprezzato) talento musicale con un’attività, quella letteraria, non necessariamente conseguente all’abilità che ha trasformato i cantanti stessi in idoli generazionali. Ho altresì commentato le testimonianze tributate al genio musicale, e soprattutto umano, di Fabrizio De André commentando il saggio “Ai bordi dell’infinito”, patrocinato dalla fondazione dedicata al cantautore genovese. Infine, ho colto la sfida di una casa editrice e ho composto un racconto ispirato alle canzoni di Vasco Rossi, prendendo parte alla raccolta antologica “Voglio un racconto … spericolato” di Damster.
Con questi precedenti, oggi mi dedico a colui che, nei social network e nella comunicazione mass mediatica, a volte si è posto (o è stato identificato) come l’antagonista del Blasco nazionale: Luciano Ligabue, rocker che ha già all’attivo precedenti opere letterarie (con un premio Elsa Morante nel 1997 a “Fuori e dentro il borgo”) e che si è già cimentato con successo in altre forme espressive, come quella cinematografica ...
http://www.malgradopoi.it/novita-e-bestseller/il-rumore-dei-baci-a-vuoto-raccolta-di-racconti-di-luciano-ligabue

Qualcosa di scritto di E. Trevi (Qlibri)

Emanuele Trevi“Qualcosa di scritto” di Emanuele Trevi è l’opera seconda classificata al Premio Strega 2012, distanziata per due soli voti dal romanzo vincitore (“Inseparabili” di Alessandro Piperno). Al di là delle classifiche di concorsi dominati dall’egemonia della case editrici in un mercato – come quello dell’editoria italiana – che gli economisti definirebbero “oligopolio”, personalmente ritengo che un riconoscimento a Trevi avrebbe avuto un valore simbolico traslato: quello di onorare la memoria di un grande artista del secolo scorso. “Qualcosa di scritto” è infatti un’opera di critica letteraria sull’ultima produzione artistica di Pasolini (P.P.P.), con particolare riferimento a “Petrolio”, l’ultimo lavoro incompiuto di P.P.P. che tanto scandalo ha suscitato. L’autore ha lavorato per la Fondazione intitolata al grande regista e dunque, grazie a questa esperienza giovanile e alla frequentazione di Laura Betti, scostante amica di P.P.P., propone la sua testimonianza e fornisce un’interpretazione piuttosto singolare della sensibilità visionaria di Pasolini.
http://www.qlibri.it/narrativa-italiana/romanzi/qualcosa-di-scritto/