Le recensioni di Bruno Elpis
Marina di Carlos Ruiz Zafon (qlibri)
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Nei penetrali di Barcellona
Leggendo questo romanzo, ho avuto conferma di come una città possa essere vissuta in senso soggettivo da chi vi abita o da chi la visita.
Così Barcellona – che per alcuni è la città d’arte del modernismo catalano di Gaudì, per altri è il fulcro della mediterraneità più solare, per altri ancora è centro culturale di incontro e di divertimento (anche calcistico e sportivo!) – per Carlos Ruiz Zafon è un dedalo intricato, misterioso e sorprendente, che nasconde nelle proprie viscere una realtà sommersa che si rivela lentamente se qualcuno vi scava (in senso narrativo più che archeologico).
Dove finisce il fiume di Charles Martin (qlibri)
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Astenersi facili alle lacrime
Astenersi sensibili, a meno che loro - i lettori sensibili, posso inserirmi anch’io nel novero? – vogliano abbandonarsi a quella che i latini chiamavano “voluptas dolendi”. Il piacere che si prova nel piangere, la tristezza compiaciuta di se stessa.
Basta dare un’occhiata alla trama per comprendere cosa sto dicendo: Doss Michaels è ritrattista di talento poco riconosciuto dal mercato; Abigail Grace Coleman è una splendida modella e un’apprezzata designer. I due si amano alla follia e, in nome di questa grande passione, vanno contro le convenzioni tradizionaliste della Carolina del Sud. In particolare Abigail scontenta il padre senatore e decide di sposare il suo artista squattrinato, che proviene dalla baraccopoli. La stessa Abigail viene però colpita da un tumore molto aggressivo. Dopo mastectomia e chemio, il male del secolo torna a infierire con una metastasi polmonare che lascia alla donna pochi giorni di vita.
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Il dono di Toni Morrison (qlibri)
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Florens ha "le mani di una schiava e i piedi di una signora portoghese", ama sua madre e vive in una povera capanna fino all’età di sei anni.
"Proprio allora la bambina emerse da dietro le spalle della madre. Ai piedi portava un paio di scarpe da donna troppo grandi per lei. Forse fu quel senso di sfrenata libertà, quella ritrovata sventatezza unita alla vista delle gambette che spuntavano come due rami di rovo dalle scarpe rotte e sfondate, che lo spinse a ridere. Una risata sonora, a pieni polmoni, per il ridicolo, l’irritazione senza speranza di quella visita."
Figlia di una schiava e probabilmente del tiranno latifondista portoghese, Florens deve affrontare un’esperienza traumatica: quella della separazione dalla madre. Senza capirne il perché. Quando nella fattoria della piantagione del Maryland giunge Jacob, commerciante anglo-olandese che deve riscuotere il suo debito, il padrone portoghese propone uno scambio: pagherà il suo debito cedendo una schiava. La madre di colore, che rappresenta l’indennizzo da offrire, intuisce la bontà d’animo dello straniero creditore e allora convince il forestiero a prendersi Florens. Così offre all’ignara figlioletta il suo dono: la possibilità di un futuro migliore.
Per nessun motivo di Marco Vichi (qlibri)
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Non dire oggi quello che potresti dire domani…
In “Per nessun motivo” Marco Vichi, l’inventore del commissario Bordelli, abbandona per un attimo registro e copione che hanno per protagonista l’inquirente fiorentino e narra una storia a metà strada tra la commedia degli equivoci e il dramma sentimental-erotico.
Primo equivoco: Loredana ha tenuto nascosta al marito una lettera che ha intercettato nel primo anno di matrimonio. Nell’epistola ormai ingiallita Christine, l’ex fidanzata parigina di Antonio, annunciava di aver avuto una figlia da lui. Un fulmine a ciel sereno si abbatte sulla vita di Antonio (e lo incenerisce!): ha vissuto per venticinque anni sulle colline del Chianti senza conoscere la figlia. Per il pensionato, più vicino ai sessanta che ai cinquanta, non vi sono dubbi: abbandona sui due piedi l’hobby del modellismo e così – detto fatto, pronti e via - si fionda a Parigi per conoscere la figlia e assumersi le sue responsabilità.