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Le recensioni di Bruno Elpis

Morte apparente di Thomas Enger (qlibri)

coverLe apparenze di un reato

Mi sono accostato a questo romanzo attratto dal titolo (“Morte apparente”) più che dal successo riscosso dalla letteratura scandinava di un genere che ha vissuto sull’abbrivo impresso dal successo della trilogia di Stieg Larsson.
Assorbito da questa evocazione – probabilmente ancora sotto l’effetto di “La sepoltura prematura” di Poe – ho pensato all’antica paura della morte apparente: il senso di soffocare, svegliarsi rinchiusi in una bara, per colpa di un sonno profondo che, annullando le funzioni vitali anche minime, viene scambiato per morte.
In realtà nel romanzo non si parla di questo tema, perché l’apparenza riguarda non già la condizione della morte e il terrore già descritto da Poe, bensì le modalità di effettuazione del crimine.

Il giornalista Henning Juul ha il volto sfregiato da cicatrici, segno indelebile di un dramma familiare che l’ha travolto:   il figlioletto Jonas è perito in un misterioso incendio, anche perché lui non è riuscito a salvarlo.

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Acqua in bocca di Camilleri e Lucarelli (qlibri)

Doppia coppia d’assi

Montalbano

In genetica il crossing-over è “l'importante meccanismo di ricombinazione del materiale genetico proveniente dai due genitori, che permette una maggiore varietà nei prodotti della riproduzione sessuata” (da wikipedia!).
Questo processo si presta a ben rappresentare il mio commento a “Acqua in bocca”.

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Il re dei giochi di Marco Mavaldi (qlibri)

coverSenilità in giallo 

Il "Re dei giochi" è il biliardo nuovo che giunge al BarLume di Pineta, mandando in fibrillazione i più assidui avventori: quattro aitanti ottantenni, i quattro acciaccati moschettieri che animano i gialli di Mavaldi con pettegolezzi, alterchi, espressioni idiomatiche e dialettali, osservazioni più o meno fuorvianti, congetture quasi sempre strampalate. Quattro clienti tanto fedeli quanto fallimentari per il bilancio del bar.
Vittima dell’arzillo spirito di nonno Ampelio, dell’intellettuale Aldo, del conservatore Rimediotti e del tradizionalista Pilade Del Tacca è Massimo, un giovanotto di belle speranze che, dopo essersi laureato alla Normale di Pisa, ha pensato bene di dedicarsi alla gestione del bar coadiuvato dalla procace Tiziana.

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Testimone inconsapevole di Gianrico Carofiglio (qlibri)

coverLa consapevolezza di Guerrieri

Nel primo episodio della serie, l’avvocato barese Guido Guerrieri è in profonda crisi personale e professionale. Ha appena divorziato dalla moglie Sara ed è facile preda di complessi psicologici: ha paura di utilizzare l'ascensore, soffre di crisi d’ansia, è insonne, ipocondriaco (quanta simpatia per l’ironia di alcune pagine che mettono gli ipocondriaci come me di fronte agli aspetti spesso  grotteschi della loro inclinazione!) e talvolta piange senza motivo.
Sul piano professionale è insoddisfatto e irrealizzato.
Poi però una frequentazione e un caso giudiziario, piano piano, lo riconquistano (moderatamente) alla vita.

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