Le recensioni di Bruno Elpis
L’amore molesto di Elena Ferrante (qlibri)
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Festa della mamma
In modo del tutto casuale ho letto “L’amore molesto” (“a mia madre” è la dedica di Elena Ferrante) domenica 11 maggio, festa della mamma.
Le considerazioni che svolgerò sono effettuate con il massimo rispetto per un’autrice dallo stile personale e originale. E per un tema – quello delle molestie e della violenza sulle donne – che trova la mia partecipe e assoluta condanna.
Il romanzo, fondamentalmente, mi ha indotto angoscia. La storia viene raccontata in modo onirico e filtrato, mantenendo toni surreali e profilo oscuro.
Delia rovista nel proprio passato per cercare le ragioni del gesto estremo della madre Amalia. In questa ricerca oscilla tra sentimenti alterni (“Se tardava, l’ansia diventava così incontenibile che debordava in tremiti del corpo”), atmosfere sinistre (“Le case non conservano fantasmi ma trattengono gli effetti degli ultimi gesti di vita”) e visioni simboliche (“Amalia era lassù come una farfalla notturna, giovane, forse sui vent’anni, chiusa in una vestaglia verde, con un ventre gonfio da gravidanza avanzata”).
Abito da sera di Yukio Mishima (qlibri)
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Fiori d’arancio nel Sol levante
A metà strada tra la satira sociale e il romance, “Abito da sera” di Yukio Mishima è la storia d’amore di Ayako, laureanda di una famiglia borghese (il padre è imprenditore farmaceutico) che convola a giuste nozze con un rampollo di alto lignaggio, conosciuto frequentando il club imperiale d’equitazione (“Il motivo per cui suo padre l’aveva spinta all’equitazione… era stato l’abito… fascino dell’abbigliamento che fa apparire una donna sobria e femminile”) ove spesso presenzia “anche la famiglia del Principe imperiale” e si respira il “clima aristocratico connaturato all’equitazione”.
Delicato il profilo di Ayako (“Era una ragazza docile, che accettava la benevolenza altrui come un favore…”), che viene imbrigliata dagli intenti nuziali della suocera, Donna Takigawa (“Era una tipica vedova allegra, cui il malinconico appellativo di vedova non si addiceva affatto”), già consorte di ambasciatore e ora madre di Toshi.
La foresta di Joe R. Lansdale (qlibri)
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Un’altra “foresta oscura”
Dopo la foresta nella quale Dante si smarrisce e si lascia guidare dal sommo poeta mantovano della latinità, che poi darà il nome a uno dei più celebri motori di ricerca nostrani, l’immagine del bosco oscuro torna con altri toni, nella narrativa impertinente e frizzante di Joe R. Lansdale, a rappresentare il peccato dal quale redimersi.
La storia è piuttosto semplice ed è ambientata in Texas agli inizi del XX secolo. Siamo in pieno far west e il giovane Jack Parker, nipote di un predicatore, fugge con il nonno e la sorella Lulla da una pestilenza (il vaiolo) che si è portata via i genitori. Ma la fuga è subito complicata da una zuffa, nel traghetto di un fiume, durante la quale il nonno viene assassinato e Lula rapita. Jack si getta all’inseguimento dei tre malviventi che hanno rapito la sorella e scappano lasciando dietro di loro una scia di delitti, come la rapina cruenta a Sylvester.
Aspettando domani di Guillaume Musso (qlibri)
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- Scritto da Bruno Elpis
Il solito Musso scodella il solito romanzo con i soliti personaggi.
IL SOLITO MUSSO
Combina romance e fantasy in tinta gialla con il suo stile ormai inconfondibile. Il romanzo ha una struttura originale (lo posso dire anche per l’ennesimo romanzo? Forse no!) dal punto di vista grafico: ogni capitolo è introdotto da una citazione (“Da quando l’uomo si è drizzato sugli arti posteriori tutto è posa” Stanislaw Jerzy Lec), non manca qualche frase suggestiva (“Amare qualcuno per la sua apparenza è come amare un libro per la sua rilegatura”) che sembra – essa stessa – una citazione, molte pagine sono serrati scambi di mail.