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Le recensioni di Bruno Elpis

Il Decamerone di Giovanni Boccaccio di Aldo Busi (i-libri)

coverNe Il Decamerone di Giovanni Boccaccio Aldo Busi si propone di rendere fruibile l’opera scritta nel volgare del ‘300, traducendone il testo nel linguaggio dei giorni nostri e sforbiciando qua e là: “Via i preamboli, le canzoni e le sfiziose oziosità in villa delle sette conteuses e dei tre raccontatori fra una giornata e l’altra; via gli abboccamenti moralistici che gravano su quasi ogni singola novella; via la maggior parte dei titoli di messere e cavaliere…”

La cornice è nota: sette fanciulle (Pampinea, Fiammetta, Filomena, Emilia, Lauretta, Neifile, Elissa) e tre giovanotti (Panfilo, Dioneo, Filostrato) di buona famiglia sfuggono la peste del 1348 (“Correva dunque l’anno 1348 dal concepimento del Figlio di Dio, allorché nell’illustre Firenze… scoppiò la peste”) rifugiandosi in un’incantevole proprietà sui colli fiorentini (“Sul cocuzzolo c’era un palazzo con un gran bel cortile al centro e con logge tuttintorno, e sale e camere bellissime… tutte decorate da affreschi ragguardevoli”) e ingannano il tempo raccontandosi novelle.

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Tutto questo ti darò di Dolores Redondo (i-libri)

coverTutto questo ti daròdi Dolores Redondo – Un po’ come accade ne Le fate ignoranti di Ozpeteck, la doppiavita di Alvaro si manifesta – dopo la sua morte – all’ignaro Manuel, uno scrittore (“L’insegnamento… sarebbe tornato, una volta terminata la sua breve avventura con quella grande prostituta della letteratura che era la narrativa”) che ha conosciuto il giovane gallego a una fiera editoriale (“Me lo firmi, gli aveva chiesto porgendogli per l’ennesima volta il libro”) e se ne è innamorato. 

Dal tragico momento in cui Manuel apprende che Alvaro è perito in un incidente stradale, è tutto un susseguirsi di spiacevoli scoperte (“Alvaro desiderava essere sepolto nel cimitero di famiglia”) che gettano un sinistro cono d’ombra su un rapporto coniugale che sembrava perfetto, un crudele senso di estraneità (“Tutti gli apparivano estranei, così come il marchese di Santo Tomé, l’uomo senza la fede al dito o il proprietario di quell’altro cellulare”) e anche il sospetto del tradimento (“Tonino spaccia tutto per campare, ma è anche un noto marchettaro”) e di altro ancora (“Magari si drogava”). 

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Manuale per ragazze di successo di Paolo Cognetti (i-libri)

coverManuale per ragazze di successo è il titolo del racconto centrale di questa silloge di Paolo Cognetti, cuore di una raccolta che s’interroga principalmente sulle difficoltà della generazione in posizione mediana tra i dinosauri degli anni sessanta-settanta e coloro che nei loro natali recano la cifra duemila: i c.d. millenials, la generazione Y che deve fare i conti – spesso drammatici – con la crisi economica, il crollo dei castelli della finanza, il tramonto di molti valori e il naufragio della coppia tradizionalmente intesa.

Attraverso la vicenda di una giovane donna che lavora in un’agenzia pubblicitaria e che trova il successo attraverso la campagna Liberty – un’iniziativa volta a pubblicizzare un videogioco violento (“Lo scandalo, se non uccide, è oro”), che causerà crisi epilettiche nei giovani utenti – Cognetti formula il decalogo del Manuale per ragazze di successo attraverso i titoli nei quali il racconto è paragrafato:

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Martha Peake di Patrick MacGrath (qlibri)

coverHarry si era schierato con i ribelli 

Con Martha Peake,Patrick MacGrath sperimentail tentativo di coniugarehorror eromanzo storico. Ne esce un feuilleton eterogeneo, a tratti barocco. 

La storia narra le vicissitudini di Harry (“Gli erano cresciuti i capelli e la barba, e pareva un selvaggio, una grossa creatura pelosa e ingobbita, dallo sguardo ardente ed esagitato”), poeta maledetto e sfortunato (“L’americano nello spirito”), che fugge dalla Cornovaglia a Londra, ove campa con l’amata figlioletta Martha esibendo in pubblico la propria deformità  (“Harry lasciò cadere il mantello, si aprì la camicia e scoprì le spalle, e tutti videro stagliarsi contro l’oscurità quella strana struttura ossea, le punte e le creste che gonfiavano e deformavano la colonna vertebrale”). Ma quando il passato riemerge e scatena i rimorsi, Harry si abbandona al gin e alla follia. Martha prima si rifugia a Drogo Hall, poi emigra in America presso una zia, nei dintorni di Boston, sognando un futuro di integrazione per il figlio che porta in grembo. Ma in America è tempo di rivoluzione e di Giubbe Rosse… 

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