Le recensioni di Bruno Elpis
Il venditore di metafore di Salvatore Niffoi (i-libri)
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- Scritto da Bruno Elpis
Il venditore di metaforedi Salvatore Niffoi è un uomo che, dopo la carestia Manna causata da un’invasione di locuste, si allontana da Tilipirches e attraversa la Sardegna più ancestrale e selvaggia (“Lui era la centro del carro e indossava una clamide trattenuta sulla spalla destra da un fermaglio di corallo rosso a forma di locusta. Su quel medaglione era inciso il suo nuovo nome… quello che il pubblico acclamava: Matoforu, su contacontos”), campando con l’attività di cantastorie.
E proprio seguendo l’itinerario di Matoforu, tra numerose tappe che recano nomi immaginari, il libro riproduce una serie di storie ricche di espressioni in idioma locale.
Scorrono così la vicenda dei due amanti uniti anche nella morte, quella della figlia di una prostituta che teme i topi, la triste fine di un nano che lavora in un circo (“Sognava Latumbu, perché i sogni costavano poco e volavano basso, ad altezza di nano…. E per fare entrare questi sogni dentro le sue tasche, tutte le sere, per qualche ora, mandava giù un litro di marsala all’uovo e si appendeva a un ramo come un salame, legandosi due pietre ai piedi”) e altre ancora.
Viaggiando con l’inseparabile cane, che Matoforu salva da un destino di morte, il cantastorie s’imbatte in alcuni carabinieri del Regno, che gli confiscano il carro. È pertanto costretto a riparare in un convento in prossimità del punto di partenza del suo errare (la Thilipirches devastata dall’invasione delle locuste). Lì concepisce il racconto de “La macchina cancellapeccati”…
L’opera è dunque una raccolta di racconti, unificata dal protagonista itinerante che li narra. Ne esce un quadro a tinte folk, con pennellate che cercano di riprodurre la natura spesso violenta di abitanti e paesaggi.
Bruno Elpis