Le recensioni di Bruno Elpis
Augustus di John Williams (qlibri)
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Quell’ordine di cui siamo meri strumenti
Biografia romanzata ed epistolarizzata del primo imperatore di Roma, Augustus di John Williams muove l’azione dalla notizia dell’assassinio di Giulio Cesare, che raggiunge il figlio adottivo Ottaviano in Grecia, ove il giovane si trova con gli amici Agrippa e Mecenate (“Faremo come dice Mecenate… salperemo per l’Italia il più in fretta possibile”).
Nei primi due libri dell’opera, le lettere di molteplici mittenti delineano giudizi (Cicerone: “Il ragazzo non vale nulla, e non dobbiamo temere alcunché”) sulla figura dell’imperatore, espressi da antagonisti (Antonio: “Comunque, almeno in parte, è idiota per davvero: perché si dà delle arie dannatamente presuntuose per essere un ragazzo, per giunta nipote di uno strozzino e con un cognome preso in prestito… Non capirò mai cosa abbia spinto il grande Cesare a fare di quel giovane l’erede del suo nome, del suo potere e della sua fortuna”), amici e letterati.
Affabulazione di Pier Paolo Pasolini (qlibri)
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Le uccisioni vecchie e nuove
Affabulazione di Pier Paolo Pasolini è una tragedia nella quale si amalgamo gli echi del dramma sofocleo, l’esperienza personale del difficile rapporto che il poeta di Casarsa ebbe con il padre (“I due casi più comuni: cioè quello in cui il padre ignora, e quello in cui il padre odia il figlio…. Restano da considerare ora i padri che non ignorano né odiano i loro figli. Ce n’è di due specie: coloro che fingono di amarli in modo diverso da quello in cui li amano; e coloro che fingono di amarli semplicemente perché non li amano”), la sensibilità epocale per i contrasti tra generazioni.
“Non gliene importava niente di me,
e di tutte le uccisioni, vecchie e nuove,
che legano un padre e un figlio…”
Pasolini sovverte lo schema classico del conflitto edipico: l’amore incestuoso muta il proprio verso, orientandosi in linea retta discendente dal genitore al figlio anziché in direzione ascendente, e ribalta il senso del complesso psichico, che intercorre tra congiunti dello stesso sesso anziché di sesso opposto.
La città fantasma di Patrick McGrath (qlibri)
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Dal severo profilo di una forca
La città fantasmadi Patrick McGrath ècomposto da tre racconti (L’anno della forca – Julius – Trade Center), uniformati dall’ambientazione newyorchese in tre epoche (1780 – 1859 - 2001) parimenti spettrali (guerra per l’indipendenza – guerra di secessione – twin towers).
Ne L’anno della forca il narratore rivive la tragedia della condanna capitale della madre, accusata di tradimento (“La sua conversazione con il generale Washington”) e catturata insieme ai figli (“L’ufficiale le chiese il motivo del viaggio a Newark”) dalle giubbe rosse inglesi. Il rimorso per non averla salvata (“Se io non mi fossi lasciato intimorire e avessi raccontato all’inglese una semplice bugia, tutto sarebbe finito bene”) proietta il fantasma della madre (“Incontrai lo spettro della mamma – e non solo una volta, ma ripetutamente”) nella realtà difficile del figlio sopravvissuto.
Port Mungo di Patrick McGrath (qlibri)
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Il “giovane pintor grande, la sua pirata”
Vera Savage e Jack Rathbone (Il “giovane pintor grande, la sua pirata”) sono anime inquiete: si sono conosciuti a Londra e, dopo aver fatto tappa a New York, riparano a Port Mungo, Caraibi (“Vagava per i Caraibi insieme a una donna difficile, con la quale aveva una rovente e complicata storia d’amore”), alla ricerca dell’ispirazione artistica che consacri al successo definitivo l’ambizioso ed esibizionista Jack.
La relazione burrascosa e tormentata tra i due artisti viene narrata da Gin, sorella di Patrick, di lui infatuata (“Si era presa l’uomo che amavo”).
A Port Mungo Jack elabora una tecnica pittorica primitiva (“I suoi quadri malarici”), essenziale (“Ricordavo i colori spessi e fragorosi dei dipinti di Port Mungo, lo sguardo rozzo del primitivista, o meglio del tropicalista”) e violenta, ispirandosi a un modo di vivere rudimentale (“L’odore della carne macellata si mescolava alla fragranza della papaya e del mango”) e selvaggio (“Osservai un uomo sventrare un’iguana con un machete”), mentre Vera dà libro sfogo al suo temperamento infedele e vagabondo, tra fiumi di gin e rum.
Così su Jack incombono i doveri familiari nei confronti delle due bimbe nate dall’amore tormentato.