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Le recensioni di Bruno Elpis

Top ten dei "365 racconti sulla fine del mondo"

365 racconti sulla fine del mondo” - Delos Books

  Delos Books

Per l’anno incriminato come probabile “terminus ad quem” della storia dell’umanità – questo almeno secondo i Maya di Popol Vuh -  i “365 racconti sulla fine del mondo” di Delos Books propongono un antologico compendio di visioni a volte allucinate, a volte ironiche, a volte drammatiche e altrettanti scenari sulla fine del mondo.

Dopo la bella prefazione di Franco Forte, autore di romanzi come “Carthago” e “Il segno dell’untore”, gli autori selezionati sfilano sulle pagine contrassegnate dalle date del calendario e materializzano la loro intuizione sul momento che segna la paventata fine del nostro pianeta.

Quali sono le cause della fine del mondo? Secondo gli autori, le più disparate. Ne ripropongo qui una rassegna stilandone un’ipotetica classifica: una top ten che non vuole essere gerarchica, ma semplicemente espositiva.

Al numero dieci della top ten, troviamo l’errore. Un tragico errore, questo sembra immaginare Scilla Bonfiglioli quando, il 4 gennaio, constata che “Tutti commettono errori”. Raccontando di due protagoniste i cui acronimi rimandano al bene e al male (Dio e Lucifero).

La posizione numero nove - nelle cause della fine del mondo – è occupata da uno strano mix di leggi fisiche e psicologiche, che sembra possa decretare la catastrofe finale. Così Cristina Falzolgher formula, il 7 febbraio, la teoria dell’ “Instabile decoerenza”. Mentre Luigi Costa isola nell’”Egocentrismo” (26 luglio) una causa puramente psicologica – non per questo meno reale - della fine del mondo.

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Flatus vocis di Leonardo Caffo (i-libri)

Breve saggio filosofico. Sottotitolo: Breve invito all'agire animale.Interessante saggio filosofico il “Flatus vocis” di Leonardo Caffo (sottotitolo: "Breve invito all'agire animale"). Anche se dissento dal titolo, in quanto la voce dell’autore mi è sembrata piuttosto un grido, giovane sì, ma a tratti venato di disperazione: la disperazione che a volte segna la riflessione filosofica che discetta sulla distinzione tra atto e azione e, forte di una storia della filosofia passata attraverso Cartesio e Kant, trasforma il “cogito ergo sum” in “agisco, dunque dovrei essere”. Magari muovendo da una citazione di Kirkegaard, il filosofo danese che dell’angoscia ha fatto un tema esistenziale prima che filosofico.

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365 racconti sulla fine del Mondo, Delos Books

 Delos Books

Per il calendario gregoriano il 21 dicembre 2012 è la data nella quale, secondo alcune  profezie, si dovrebbe verificare un evento, di natura imprecisata e di proporzioni planetarie, capace di produrre un significativo mutamento nella storia: una  radicale trasformazione dell'umanità  in senso spirituale oppure la fine del mondo (speriamo nella prima!). Secondo la mitologia Maya, quella di Popol Vuh per intenderci, l'evento sarebbe collegato temporalmente alla fine di uno dei cicli del calendario Maya. Anche in relazione a tale sinistra prospettiva e all’avvicinarsi della data paventata, Delos Books pubblica i “365 racconti sulla fine del mondo”, antologia nata da una selezione avvenuta in un animatissimo forum.

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La vedova, il Santo e il segreto del Pacchero estremo di Gaetano Cappelli (i-libri)

Gaetano Cappelli, recensione di Bruno ElpisVera Gallo è la vedova del titolo: originaria di Busto Arsizio, “la Manchester italiana”, dopo un matrimonio a Irsina, paese lucano che domina la valle del Bradano al confine tra le province di Potenza e Matera, seppellisce il marito e, prima, l’odiata suocera e ritorna – ereditiera e possidente - a Milano. Nella solita Milano con “amici … più che simpatici: tutti in partenza o di ritorno da qualche viaggio, tutti più o meno abbronzati, ridanciani coi loro sorrisi a pianoforte, brillanti per i loro gioielli le donne, per le loro cravatte dalle sete preziose gli uomini”.

In breve tempo la vedova allegra dilapida il suo patrimonio.

La ritroviamo in analisi dallo psicoterapeuta Aaron Kaminsky, inventore della psicanalisi trascendentale, conscio che per avere successo “Tocca Bisogna E’ Necessario: spararla grossa!” E lui la spara grossa con la … metempsicosi. Considerati anche i “tempi di grande narcisismo, d’infinita smisurata egolatria, dove ognuno si sente talmente importante e unico … da non accontentarsi di una sola, irripetibile e, d’altro canto, spesso meschina vita.” 

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