Le recensioni di Bruno Elpis
Henry e June di Anaïs Nin (qlibri)
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Henry, June o Anaïs? Io scelgo…
In quel di Parigi, Anaïs Nin incontra Henry (Miller, sì proprio lui, quello degli scandalosi Tropici del Cancro e del Capricorno, quello dell’innominabile Opus Pistorum) e June, bellissima consorte di Henry. Ed è subito amore. Non per lui. Non per lei. Per entrambi! Per “Henry e June”…
In questo commento cercherò (invano) di mettere ordine nello scompiglio sentimentale della povera Nin. In questa ardua (o impossibile?) impresa cercherò anche di dimostrare per chi parteggio…
Morte di un uomo felice di Giorgio Fontana (i-libri)
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“Morte di un uomo felice”, il romanzo di Giorgio Fontana che ha vinto il premio Campiello 2014, si apre con una scena di grande potenza drammatica: come reagisce il figlioletto di una vittima del terrorismo di fronte all’assassinio del padre?
Il piccolo Luigi Vissani ha una reazione istintiva e idee molto chiare se pensa all’assassino di suo padre: “Lo ammazzerei, disse. Lo ammazzerei con le mie mani”.
A questo desiderio impulsivo di vendetta si contrappone il protagonista, Giacomo Colnaghi, magistrato che indaga sullo stragismo che – dopo il decennio degli anni di piombo – vive i suoi ultimi, sanguinosissimi sussulti agli inizi degli anni ottanta.
Colnaghi ha una matrice cattolica (“E questo ve lo dico da padre e da cristiano”), tanto più verace in quanto affonda le radici in un’esperienza personale tragica (“Conosco la tua rabbia, avrebbe voluto dirgli Colnaghi; la conosco alla perfezione…”) di orfano (“Che bambino sarebbe stato, con a fianco suo padre?”).
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Le piace Brahms di Françoise Sagan (qlibri)
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Il complesso di Giocasta
(Oggi, 24 settembre 2014, è il decimo anniversario della morte di Françoise Sagan. Questo commento – che colloco nel percorso dedicato all’erotismo - è il mio personale omaggio alla memoria di un’autrice che è tra le mie preferite.)
Bonjour tristesse di Francoise Sagan (i-libri)
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- Scritto da Bruno Elpis
La diciassettene Cécile è morbosamente legata al padre Raymond (“Sembrava un fauno. Scoppiai a ridere con lui, come facevo tutte le volte che si cacciava in qualche guaio”), quarantenne dongiovanni. Con lui spartisce uno stile di vita leggero, scanzonato e disimpegnato (“Pur senza condividere l’avversione di mio padre per la bruttezza, che ci faceva spesso frequentare gente stupida, provavo una sorta di disagio, di distanza, verso le persone prive di attrattive fisiche”).