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Le recensioni di Bruno Elpis

Lo spaventapasseri di Bruno Morchio (MilanoNera)

L’investigatore Bacci Pagano viene ingaggiato dall’ex compagno di liceo, Cesare Almansi, avvocato di grido in corsa elettorale per un seggio parlamentare.
Il principe del foro genovese riceve infatti minacce telefoniche (“Una voce di uomo contraffatta, quasi metallica, ripete la solita solfa: ritirati o sarà peggio per te”) e l’ipotesi più verosimile è che la sua candidatura infastidisca qualcuno: “La tua attività di avvocato degli sfigati e le tue battaglie ambientaliste sono la bandiera che ha indotto la coalizione a presentare uno come te, la coscienza immacolata estranea ai giochi della politica”.

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La volpe meccanica di Mariolina Venezia (qlibri)

coverEros e thanatos in chiave noir 

Erotismo noir, quello di Mariolina Venezia, già Premio Campiello nel 2007 con la saga familiare “Mille anni che sto qui”.
La storia di questo breve romanzo vede una donna, aspirante attrice (“Poter entrare in una storia, in una vita, in una pelle che non fosse mia, mi dava un momentaneo senso di sollievo, come una vacanza da me stessa”), spingersi nelle forme estreme dell’erotismo sino a un tragico finale.
Piena di belle speranze (“Avevo appena compiuto tredici anni ed ero una promessa dell’atletica”), la protagonista le disattende tutte attraversando esperienze fallimentari che enuclea in alcuni eventi: dell’infanzia ricorda un fatto emblematico (“Le dita si dischiudono, il giocattolo cade giù e si schianta a terra rompendosi in mille pezzi”), nell’adolescenza distrugge il motorino di un amico (“Perché lo feci? Cercavo la sconfitta…” “Solo gettandomi a capofitto nel fallimento… riuscivo a provare un momentaneo senso di libertà”), in età adulta affronta scientemente un matrimonio senza amore (“Un’azione realmente irreparabile fu quella di sposare mio marito”).

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Bonjour tristesse di Françoise Sagan (qlibri)

Quando la superficialità diventa arte 

Cécile–Françoise Sagan (“Quell’estate avevo diciassette anni ed ero proprio felice”) è legata al padre Raymond, vedovo gaudente, da un elementare complesso di Elettra (“…buono, generoso, allegro e molto affettuoso con me. Non riesco a immaginare un amico migliore né più divertente di lui”).

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Lo spaventapasseri di Bruno Morchio (qlibri)

Chi mi ha piantato lì in mezzo? 

Cesare Almansi è un brillante avvocato genovese (“Come avvocato si è occupato di diritti del lavoro, specialmente degli immigrati, e di tutela del paesaggio e dell’ambiente”), che imprime un’accelerazione alla propria carriera candidandosi per il senato della Repubblica. A seguito di tale iniziativa riceve misteriose telefonate minatorie (“Sì, quando ho risposto che non mi faceva paura, ha detto che stava a me scegliere tra un avvocato vivo e un senatore morto”).

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