Le recensioni di Bruno Elpis
Tra un atto e l’altro di Virginia Woolf (i-libri)
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“Tra un atto e l’altro” è l’ultima opera scritta da Virginia Woolf.
In una giornata estiva del 1939 si svolge uno spettacolo estivo allestito con cadenza annuale (“Ogni estate, da sette estati ormai, Isa aveva udito le stesse parole”) dai “locali” e ospitato nell’occasione dagli Oliver. La loro terrazza è il palcoscenico (“Se pioveva, sarebbe stata nel fienile; se era bel tempo sulla terrazza”), il prato che digrada in un avvallamento disseminato di cespugli è retroscena e spogliatoio.
In fondo al pendio, lo stagno delle ninfee è sinistro presagio del prossimo suicidio per annegamento di Virginia Woolf: “Era proprio in quel punto centrale, profondo, in quel nero cuore, che la donna si era annegata… doveva avere uno spettro e lo spettro doveva essere quello di una donna, che si era annegata per amore.”
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Pulp di Charles Bukowski (i-libri)
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“Il Pulp è un genere letterario che propone vicende dai contenuti forti, abbondanti di crimini violenti, efferatezze e situazioni macabre e che di norma viene apparentato con l'hard boiled, il poliziesco e l'horror” (Wikipedia).
Ma “Pulp. Una storia del XX secolo” è anche l'ultimo romanzo scritto da Charles Bukowski, pubblicato postumo nel 1994, che fornisce un’originale interpretazione del genere.
Cuore primitivo di Andrea De Carlo (MilanNera)
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Cos’è il “Cuore primitivo” del quale si occupa Andrea De Carlo nel suo ultimo romanzo?
Narrativamente, “Cuore primitivo” è l’ultima pubblicazione alla quale sta lavorando Craig Nolan, antropologo britannico che giunge a Canciale, paesino sull’Appennino ligure (“La familiarità con un posto non si sviluppa in una progressione regolare, ma a scatti improvvisi”), nella casa di vacanza della moglie Mara Abbiati, scultrice che scolpisce solo gatti (“Paragonare la sua ossessione tematica per i felini a quella di Giorgio Morandi per le bottiglie”).
Bestiario o il corteggio d’Orfeo di Guillaume Apollinaire (i-libri)
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Il “Bestiario o il corteggio d’Orfeo” è una raccolta poetica del 1911, nella quale Guillaume Apollinaire utilizza il modulo medioevale che assume un animale per formulare una riflessione o un insieme di pensieri su persone e situazioni della vita.
L’operazione che compie Apollinaire è ovviamente da intendersi in senso contemporaneo e per il poeta rappresenta un’occasione per sperimentare nuove musicalità (che si colgono soprattutto nel testo originale in francese) e, forse, inventare un nuovo genere.
I componimenti assumono ora la natura di intuizioni liriche, ora la plasticità di cubismo letterario, ora la leggerezza del nonsense, come documenta la nostra sommaria selezione.
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