Le recensioni di Bruno Elpis
Le notti di Reykjavik di Arnaldur Indridason (i-libri)
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Arnaldur Indridason si colloca nel ricco filone dei gialli nordici che, dopo Stieg Larsson, hanno invaso il mercato della letteratura di genere. Con “Le notti di Reykjavik” ci spostiamo dalla Scandinavia all’estremo angolo nord-occidentale dell’Europa, in quell’Islanda che evoca immagini di geyser, ghiacciai ed eruzioni vulcaniche che compromettono il traffico aereo.
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Nell’ombra e nella luce di Giancarlo De Cataldo (i-libri)
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“Nell’ombra e nella luce”, per mano di Giancarlo De Cataldo, si svolge l’indagine di “Emiliano Mercalli di Saint-Just, giovane capitano dei carabinieri reali”.
Tutto comincia (meglio sarebbe dire prosegue) nel 1848, durante un’operazione militare, quando il capitano s’imbatte nuovamente ne “il Diaul, con il suo becco d’uccello, il lungo mantello nero, i capelli sciolti sulle spalle”: un feroce assassino mascherato che si abbatte su donne sventurate, preferibilmente prostitute, a sfogare insani istinti sadici.
Ma il nuovo delitto è alquanto strano, perché “il Diaul è tuttora ristretto presso il regio manicomio, nel reparto degli alienati furiosi”.
La narrazione retroagisce all’autunno del 1846, quando Emiliano – con l’intraprendente e intuitivo medico Gualtiero Lancefroid – si era occupato del primo assassinio commesso al Valentino: “Si trattava di una prostituta alquanto nota, la Rosìn.”
L’indagine allora aveva individuato nel pittore Tobias Zevi di Samuele il responsabile degli atroci femminicidi. Il nuovo delitto del 1848 conferma che probabilmente è stato commesso un terribile errore di valutazione…
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Il bacio dell’Assunta di Giovanni Cocco (i-libri)
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Giovanni Cocco celebra bellezze e tradizioni della sponda occidentale del lago di Como ne “Il bacio dell’Assunta”.
La storia si svolge dall’autunno del 1980 all’estate del 1981.
Angela Bordoli, insegnante quarantenne e organista parrocchiale, assiste al furto di una statua della Madonna del Carmine (“La persona che si era introdotta nella chiesa si era portata via la statua della Madonnina”). Ma il buio protegge il ladro e lei non riesce a individuarne l’identità.
Ben presto giunge la richiesta di riscatto e Don Luigi, l’anziano parroco con un passato di campione sportivo e con un presente di appassionato de “I promessi sposi”, riesce a racimolare la cifra richiesta (“Aveva prelevato tutto quello che possedeva… dodici milioni… Una stola e un piviale antichi… li aveva venduti per cinque milioni”) anche grazie all’aiuto della perpetua (“Due milioni… i risparmi della donna”). Poi il ladro si pente…
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L’orchessa di Irène Némirovsky (qlibri)
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“L’orchessa” è una raccolta di nove racconti di Irène Némirovsky, prolifica scrittrice (Kiev, 1903 – Auschwitz 1942) prematuramente scomparsa in quanto vittima delle persecuzioni razziali. I suoi scritti, anche i racconti qui compendiati, sono pervasi da un senso generale di irrequietudine, verosimilmente derivante dal tormentato periodo storico in cui la scrittrice visse, oltre che dalle vicende familiari e biografiche.
“L’inizio e la fine” è la storia di un procuratore generale malato di cancro, impegnato in un conflitto morale (di ruolo) e personale (di valori) di fronte a un delitto ove la donna è protagonista.
“Legami di sangue” è una saga familiare che vive nel rito della cena della domenica sera nella casa della matriarca (“Anna Demestre si alzò sulla punta dei piedi per baciare i figli”) il momento del confronto-scontro tra le personalità dei figli Albert, Augustin, Alain e Mariette. Il tutto nell’imminenza della malattia della madre e con il pericolo incombente della separazione di Alain dalla moglie (Augustin e Alain hanno sposato due sorelle).