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Le recensioni di Bruno Elpis

Il serpente piumato di Sonia Dal Cason (Malgradopoi)

coverSeconda avventura dei gemelli King, le creazioni di Sonia Dal Cason, con questo romanzo ancora in lizza per il premio Bancarellino.
Dopo “Il sigillo del drago”, ne “Il serpente piumato” di Ciesse Edizioni, Anna e Matt sono più vivaci dell’argento vivo e tornano in forma smagliante con l’energia polemica e la curiosità esuberante dei tredici anni appena compiuti.
Con loro c’è la pressoché coetanea Vivian Morgan McKenzie, la doppia strega “perché i nomi di battesimo … ricordavano sia la fata Viviana sia la strega Morgana delle leggende di Re Artù”. E il fratello della doppia strega: l’ambiguo e losco Tristan.
I ragazzi, tutti figli d’arte (archeologi sono i genitori degli inglesi McKenzie, mentre i gemelli King sono figli di madre archeologa e di padre docente di storia), non mentono al loro sangue e girano il mondo con un intento ben preciso: scovare e riportare in vita il drago Dsiban.
In ciò sono aiutati dall’amico drago dorato e contrastati da un mostro nero, personificazione del male.
A vantaggio di chi non avesse mai visto un drago in carne e ossa, cercheremo di fornire qualche rudimento, rimandando al romanzo di Sonia per ogni approfondimento.

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La notte alle mie spalle di Giampaolo Simi

coverGiampaolo Simisi è fatto conoscere per i suoi romanzi noir”.
Con “La notte alle mie spalle” propone un romanzo scomodo per il lettore perché crea disagio parlando di disagio: psicologico, familiare, sociale ed esistenziale. Il disagio psicologico Il romanzo è perturbante. Ricordo che il perturbante, tematizzato da Freud, è una “paura, che si sviluppa quando una … situazione viene avvertita come familiare ed estranea allo stesso tempo cagionando generica angoscia unita ad una spiacevole sensazione di confusione ed estraneità”.
Vi sono alcune condizioni ricorrenti che generano il perturbante: ad esempio la rappresentazione del doppio nei gemelli o nei sosia. Il nostro autore crea ‘perturbamento’ con una rappresentazione particolare del doppio: collocando la doppiezza all’interno del medesimo personaggio (operazione già effettuata, ad esempio, da Stevenson ne “Lo strano caso del dottor Jeckill e di Mister Hyde”, con i risultati che tutti conosciamo).
Perché il protagonista, Furio Guerri, impegnato a lasciarsi “La notte alle mie spalle”, è un essere nel quale convivono due polarità. Ha le caratteristiche dell’individuo che la cronaca definisce “un mostro”: “Due mattine alla settimana vengo qui, mi siedo, apro il mio sacchetto con il panino, mi verso le gocce direttamente sulla lingua”. “

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Il fantasma di piazza Statuto di Massimo Tallone (qlibri)

Massimo Tallone, scrittore di gialli, confeziona un romanzo ironico su Torino capitale della magia nera, contrapponendo alla descrizione dell’ambiente borghese – quello dei Doro, una famiglia che vanta il defunto pittore Ettore, e delle loro frequentazioni – la figura (vincente) di un’anziana signora del popolo: la governante Annetta, che s’improvvisa “ghostbuster” e détective.
Annetta soffre d’insonnia e, abitando nell’appartamento confinante con quello dei Doro, ogni notte avverte la presenza di un fantasma: “Da quando il signor Ettore è morto, la signora Maria ha proibito a tutti di salire allo studio. Ci va solo lei.”
Di chi altro, se non di uno spirito potrebbero essere quei misteriosi rumori?

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Parola di Corrado di Corrado Guzzanti (qlibri)

corradoA chi piace la comicità di Corrado Guzzanti?
In questo libro viene riproposta, per quanto efficace possa essere un testo rispetto all’interpretazione ‘live’ di un comico che – come tutti i comici – ottiene il proprio risultato (far ridere gli spettatori) anche grazie a parlata, mimica ed espressione. Il fratello della caustica Sabina, già Rokko Smitherson, “regista de paura” di programmi cult come “Avanzi” e “Tunnel” (oltre ai più recenti “Pippo Chennedy Show”, “L’ottavo nano” e “Aniene 1 e 2”) in libreria spende la sua “Parola di Corrado”, una raccolta dei testi comici da lui interpretati nei programmi sopra ricordati.
Il volume si apre con “Il libro de Kipli”, una raccolta di poesie (!) demenziali non tanto per impostazione e premesse quanto per conclusione: l’argomento serio di per sé (La nuova destra, La loggia, Un amore urbano, L’unità della sinistra, Rideremo di tutto questo…) viene nullificato nell’ultimo verso con una freddura glaciale o una conclusione satirica in linea con lo stile di Guzzanti (“C’è un giorno per seminare e un giorno per raccogliere… giovedì andrebbe benissimo!”).

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