Le recensioni di Bruno Elpis
Il fantasma di piazza Statuto di Massimo Tallone (qlibri)
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- Scritto da Bruno Elpis
Massimo Tallone, scrittore di gialli, confeziona un romanzo ironico su Torino capitale della magia nera, contrapponendo alla descrizione dell’ambiente borghese – quello dei Doro, una famiglia che vanta il defunto pittore Ettore, e delle loro frequentazioni – la figura (vincente) di un’anziana signora del popolo: la governante Annetta, che s’improvvisa “ghostbuster” e détective.
Annetta soffre d’insonnia e, abitando nell’appartamento confinante con quello dei Doro, ogni notte avverte la presenza di un fantasma: “Da quando il signor Ettore è morto, la signora Maria ha proibito a tutti di salire allo studio. Ci va solo lei.”
Di chi altro, se non di uno spirito potrebbero essere quei misteriosi rumori?
I fantasmi
La vicenda pullula di fantasmi.
Uno si materializza in una seduta spiritica: “Vaporoso, senza corpo come tutti i fantasmi, intento a muovere gli oggetti con la sola forza del pensiero.”
“… Dalla forma bianca e vaporosa che fluttua … nasce un’altra forma, più densa …”
Poi ci sono quelli che tengono sgradita compagnia ad Annetta: “E i fantasmi che aprono i cassetti e sfogliano le carte nello studio?”
Salvo concludere: “Ci sono troppi fantasmi, in questa storia , e francamente sembrano troppo addomesticati.”
La protagonista
Davvero ‘una sagoma’!
Parla, parla, parla. E, in tanto parlare, si perde: “Ma dove ero rimasta? Ah, la mia mania di perdere il filo.”
Ha il pregio dell’umiltà e questo la rende simpatica: “Ma io non sono del loro mondo e devo stare al mio posto, tranquilla e buona, e senza tante smorfie, perché non so manco cosa voglia dire Matisse, mentre loro solo a sentirla, quella parola, sono quasi svenuti.”
Sa dubitare di se stessa: “Stai impazzendo, Annetta. Sto impazzendo.”
E comunica sempre i suoi sentimenti: “… La notte della seduta spiritica è arrivata. E io sto morendo di terrore.”
Torino capitale del noir
Sarà soltanto una leggenda?
“La piazza fu poi sede … della ghigliottina. Questi precedenti storici contribuirono alla credenza che la piazza avesse un qualcosa di malefico, fino a farne, nell’ambito delle leggende sulla Torino magica, il vertice del triangolo della magia nera.”
Romanzo simpatico, ben scritto e divertente, si congeda con qualche amara riflessione sui giovani e sulle colpe degli adulti.
Bruno Elpis
http://www.qlibri.it/recensioni/romanzi-narrativa-italiana/discussions/review/id:30929/