Le recensioni di Bruno Elpis
La notte dell'oblio di Lia Levi (i-libri)
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Un romanzo sulla memoria, scritto da Lia Levi, autrice di famiglia piemontese che ha diretto per trent’anni il mensile ebraico Shalom e si è aggiudicata nel 2012 il Premio Pardès per la Letteratura Ebraica.
Una famiglia fugge da Roma alle persecuzioni ebraiche (“Le ottuse leggi contro di loro, la cacciata dai posti di lavoro e dalle scuole, e ora la feroce caccia all’ebreo in ogni vicolo della città…”) e trova accoglienza in campagna nella canonica di un parroco amico, don Gioacchino (“In paese sanno che siete i miei cugini romani e che siete venuti qui perché vi hanno bombardato la casa”).
Tre, numero imperfetto di Patrizia Rinaldi (qlibri)
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Il giallo di Patrizia Rinaldi trova, nella quarta di copertina, un apprezzamento lusinghiero di Maurizio De Giovanni, che riconosce a questa storia e al modo con il quale viene raccontata il pregio dell’originalità.
Il titolo è racchiuso in questa frase: “Blanca si alzò per andare nel suo ufficio. «Tre è un numero imperfetto» disse”. Perché tre sono gli omicidi sui quali indagano tre personaggi della questura di Napoli.
I tre omicidi sono rispettivamente quello del cantante Jerry Vivaldi, quello di “una delle amanti di Vivaldi e l’assassinio del custode che aveva trovato il corpo dell’uomo allo stadio”. “… Hanno trovato il corpo di Jerry Vivaldi allo stadio San Paolo, in posizione fetale, ficcato in un angolo della rete della porta. Stringeva tra i denti un pezzo d’erba”.
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Ai bordi dell'infinito (qlibri)
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- Scritto da Bruno Elpis
Il sottotitolo dell’opera è “Saggi e testimonianze intorno al pensiero di Fabrizio De André”.
Fabrizio De André ha composto ballate indimenticabili che, nei testi, in molti casi sono autentici gioielli di poesia, in altri filastrocche dal contenuto provocatorio o satirico, in altri ancora spunti di impegno sociale e di denuncia. “Ai bordi dell’infinito” è una raccolta di saggi su un artista che, con le sue composizioni, ha sempre stimolato il dibattito culturale.
Elena Valdini, curatore dell’opera, dichiara che “Questo libro è fatto … di frammenti e analisi, suggestioni e testimonianze, e progetti concreti” ... “Questo libro fa un po’ quello che fanno i diari, e … non distingue le firme illustri da quelle di sconosciuti illustri.”
Grandi ustionati di Paolo Nori (qlibri)
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- Scritto da Bruno Elpis
Il protagonista di questo delizioso libello di Paolo Nori ha rischiato di morire arso vivo durante un incidente d’auto. Si ritrova ad affrontare un difficile percorso di guarigione nel reparto asettico di un ospedale, nella sezione “grandi ustionati”.
Verrebbe da pensare a un romanzo “medical”, che cerca di coinvolgere il lettore nelle atroci sofferenze fisiche di un percorso tutto in salita. Il percorso è sì in salita, ma il lettore si trova a riderne, in una specie di beffardo sacrilegio, grazie all’abilità di Paolo Nori, scrittore molto colto che – proprio grazie alla sua cultura – inventa uno stile eccentrico e assolutamente fuori registro.