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Le recensioni di Bruno Elpis

Come donna innamorata di Marco Santagata (i-libri)

coverCome donna innamorata di Marco Santagata ha un protagonista d’eccezione: il poeta che ancor oggi leggiamo, studiamo, ammiriamo. Forse il padre, sicuramente uno dei  padri della nostra lingua, ormai soffocata da neologismi esterofili e tecnocratici: il Dante Alighieri che si definì florentinus natione non moribus, che altri chiamarono il ghibellin fuggiasco, che veniva apostrofato “Dantino” dall’amico Guido Cavalcanti (“Vai, Dantino, ti auguro di incontrare presto il tuo angelo”). 

In quest’opera di Santagata, esimio studioso di Dante, ci viene presentato il lato umano (“Lei si era rassegnata al fatto che, a venticinque anni suonati, non esercitasse alcun lavoro, ma per i familiari era una ferita aperta e per i loro amici quasi uno scandalo”) del divin poeta: nel suo amore per Beatrice, nella sua amicizia per Guido (Cavalcanti). 

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Storia d’amore e perdizione di Melvin Burgess (i-libri)

coverLa “Storia d’amore e perdizione” cheMelvin Burgess racconta è quella fra David (soprannominato Tar) e Gemma, due quattordicenni che reagiscono in malo modo ai rispettivi problemi. 

Tar, ragazzo fragile e sensibile, è vittima di una situazione familiare devastata dall’etilismo: un padre manesco, una madre alcolizzata. Dopo l’ennesima violenza subita per difendere la mamma, Tar decide di allontanarsi dai genitori e ripara a Bristol, presso gli anarchici Richard e Vonny, che vivono occupando case abbandonate e organizzano spedizioni vandaliche contro le banche. 

La fidanzatina Gemma, volitiva e capricciosa (lo ama, non lo ama?), lo raggiunge poco dopo, per punire i genitori che cercano di imporle delle regole più che per allontanarsi da problemi reali (“Lei aveva tutto il tempo del mondo. Non aveva problemi, non di quelli veri”).

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Il male oscuro di Giuseppe Berto (qlibri)

coverDallo psicanalista bisogna togliersi le scarpe? 

Il male oscuro è un’opera acclamata  (premio Campiello e premio Viareggio nel 1964), nella quale con la tecnica  del flusso di coscienza Giuseppe Berto analizza il conflitto edipico con il padre (“Niente riesce a togliermi dalla mente il pensiero del padre mio che sta prendendosi la sua legittima vendetta”): dopo la morte del genitore (“Proprio l’abbandono del padre in punto di morte avrebbe determinato il conflitto morale che mi ha condotto alla psiconevrosi”), compare una malattia difficilmente classificabile, che mina la vita del protagonista, uno sceneggiatore sempre assediato dalle necessità economiche (“Io sono povero non ce la farò mai a diventare ricco e neppure celebre”), procurate sia dal ricorso a costosi consulti e ricoveri, sia da una moglie (“Riesco a caricarle su una vettura letto del direttissimo per il Brennero o Brennero Express come propriamente si chiama”) che ha scarso senso dell’economia domestica (“Attraverso le spese particolarmente inutili lei manifesta una specie di volontà di potenza o qualche altra cosa di parimenti diabolico che a mio avviso potrebbe anche ravvicinarla a Stalin”). 

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La strada per Los Angeles di John Fante(i-libri)

coverLa strada per Los Angeles fu scritto da John Fante nel 1933, ma – continuamente rifiutato dagli editori (dalla prefazione di Emanuele Trevi: “Nessun editore… se la sentì di mandare alle stampe un esperimento così sconcertante.. trafila di rifiuti… bisognava davvero aspettare … nel 1985…”) – venne pubblicato postumo quando l’astro dello scrittore italo-americano cominciava a brillare grazie agli apprezzamenti di Charles Bukowski.

Trattasi del secondo incontro con l’Arturo Bandini che abbiamo conosciuto in “Aspetta primavera Bandini”, qui divenuto diciottenne, ormai orfano del padre Svevo, con una situazione familiare discontinua rispetto al prequel: là Arturo aveva due fratelli e una madre esaurita, qui vive con la madre dal carattere fragile e con la bigotta sorella Mona in una misera casa di Wilmington, ove il nucleo campa anche grazie all’aiuto dello zio Frank.

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