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Le recensioni di Bruno Elpis

Witch & Wizard - Il fuoco di James Patterson (i-libri)

coverJames Patterson mi ha talvolta divertito nei romanzi del profiler Alex Cross e nei legal/romantic thriller che hanno per protagoniste le quattro ragazze del club omicidi. Con il presenzialismo narrativo tuttologico che anima gli scrittori “che vendono”, lo stesso autore ha inaugurato una nuova serie di romanzi fantasy-distopici: “Il fuoco” è il terzo appuntamento. 

Difficile esprimere un giudizio positivo per una storia che riecheggia ambientazioni e  sortilegi alla Harry Potter (“La ragazza che può trasformarsi in una torcia umana”), senza possederne il copyright.
Witch & Wizard sono fratelli, hanno perduto i genitori e sono perseguitati dai sicari di un tiranno crudele (“Uomo sorridente che scioglie il volto dei bambini”) e malefico (“L’Unico si gira e nello stesso istante il giovane viene sbalzato in alto, come soffocato da una morsa invisibile”) che ha instaurato un clima di terrore e di persecuzione degli oppositori.

In apertura, in uno scenario ove la pestilenza dilaga, Witch cerca di salvare la sorella Wisty, colpita dalla malattia, cercando di riattivare in lei i poteri dei quali è dotata (“Wisty mi fa l’occhiolino… Quando si tratta di trasformare i corpi, i roditori sono la sua specialità”); i due transfughi (“Sono un ricercato, un criminale di altissimo profilo il cui volto è appiccicato su ogni muro, ogni lampione della capitale”) sono soccorsi da una famiglia, i Neederman, (“Per espresso decreto dell’Unico tra gli Unici, i membri di questo nucleo familiare sono in arresto per le assai spregevoli azioni di aver dato asilo a due pericolosissimi latitanti…”) i cui membri aderiscono alla Resistenza che si oppone al nuovo ordine. 

Il ricorso a concetti astratti (“Mentre gli altri marciscono per la Peste come topi di fogna, il Dono ha ancora la meglio”) ed esoterici (“Il tipo di gesta che avevano in mente le Profezie”), la ritualizzazione degli eventi (“Gli antichi racconti della Ricorrenza”), i cenni a dimensioni parallele (“Celia ad attendermi a Shadowland”) non attenuano l’umorismo involontario di situazioni che pretenderebbero di essere drammatiche o di suscitare tensione.
Pur non essendo un appassionato del genere, ritengo che il mio giudizio non dipenda soltanto dalle mie preferenze letterarie. 

Bruno Elpis 

http://www.i-libri.com/libri/witch-wizard-il-fuoco/