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Le interviste di Bruno Elpis

Intervista a Ilaria Tuti, vincitrice del premio “Gran Giallo Città di Cattolica 2014”

Ilaria TutiIlaria Tuti, oltre che talentuosa scrittrice, è illustratrice presso le edizioni Nero Press e  anima il blog di Abaluth (ove, tra l’altro, crea le cover per gli e-book che raccolgono i racconti selezionati nei vari concorsi). Le risposte che ha fornito alle nostre domande vengono corredate dalle immagini di alcune sue opere. 

D - Dunque hai vinto!  E queste sono le motivazioni del premio: “Quando il delitto in famiglia assume una connotazione arcana, sfruttando gli archetipi della tragedia greca per delineare personaggi di spessore e ambientazioni originali, che costruiscono un'impalcatura narrativa solida e avvincente”. Cosa ne pensi?
coverR - La prima parola che ha attirato la mia attenzione è stata “arcana” e ho pensato che allora ero riuscita a dare al racconto l’aura di mistero quasi sacrale che mi ero riproposta. Volevo ammantare il delitto di un fascino antico e caricarlo di emozioni che andassero oltre l’orrore suscitato dalla morte.
Sono poi felice che i personaggi risultino di spessore, perché nelle mie storie i sentimenti, positivi o negativi, vengono prima di tutto. Per le ambientazioni mi sono affidata a una parte della mia terra così splendida che non ha bisogno di finzioni letterarie per affascinare, tanto che anch’io che la conosco da quando sono nata scopro sempre qualche dettaglio storico o artistico che ignoravo. 

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Intervista a Tea Ranno, con C.U.B.

Tea RannoCinque (e più) domande a Tea Ranno

Bruno – Quali sono gli autori che ami leggere? Il tuo romanzo s’ispira a qualcuno in particolare? Quale rapporto hai con altri scrittori che nei loro romanzi prediligono la Sicilia come fonte d’ispirazione? Quest’anno un tema della maturità ha scelto come soggetto il Quasimodo di “Ride la gazza, nera sugli aranci”…
Tea – Amo moltissimo Stefano D’Arrigo. E’ nel mondo magarico di Horcynus Orca che – per certi versi - mi sono formata; perciò m’appassiona la prosa ricca, evocativa, piena di suggestioni, armoniosa e favolosa.
Amo anche Tomasi di Lampedusa. Sciascia. Pirandello. Vittorini. Brancati. Scrittori che hanno raccontato la mia Isola con sensibilità, disincanto o ferocia, ma sempre con un gran rispetto per la terra, per la sua gente.

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Cinque domande a Gabriella Genisi

Gabriella GenisiD - Ciao Gabriella. Sei contenta che Cassano sia stato incluso tra i magnifici azzurri che in Brasile disputeranno il calcio mondiale? Ma tu, che ne pensi del calcio? E da dove nasce l’idea di base di questo romanzo?
R - Ciao Bruno, sono felicissima della convocazione di Cassano in Nazionale. La volta scorsa era stato escluso ingiustamente, e dopo i problemi di salute dello scorso anno, lo meritava davvero. E poi lui è nato la Notte di Italia Campioni del Mondo 82. I mondiali sono scritti nel suo codice genetico, e chissà che non sia di buon auspicio per… Mi fermo qui, dai.

 

D - Peccato che, nel titolo, tu abbia abbandonato la frutta! Dopo “Giallo ciliegia”, “La circonferenza delle arance” e “Uva noir”, qualcuno di noi si sarebbe aspettato… il fico d’India!
R - La frutta era stata scelta inizialmente per connotare i libri con il Sud dove io abito, e per questo la mia scelta era caduta su Arance, Ciliegie e Uva, tre frutti che meglio caratterizzano. Ma una trilogia mi pare sufficiente, anche se alcuni lettori hanno protestato :) 

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Cinque domande a Gianluca Morozzi

Gianluca Morozzi

D - Cosa pensi del mio accostamento tra “Radiomorte” e i “Sei personaggi in cerca d’autore”?
R - Geniale! Non ci avevo pensato. Amo veder trovare lati nuovi e inaspettati nei miei libri.
 

D - Considerato il precedente di “Blackout”, non ti sorge il dubbio di soffrire di claustrofobia? In caso affermativo, quanto – per te - la scrittura dei romanzi è “coming out”, quanto è terapia?
R - Io non soffro affatto di claustrofobia, in realtà, ma di vertigini. Sono piuttosto certo di essere stato gettato giù dalle mura di un castello della Loira, in una vita precedente. Se volessi scrivere un romanzo terapeutico, metterei il mio protagonista al decimo piano in un terrazzo dal parapetto basso…

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