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Le interviste di Bruno Elpis

Attenti a quei due! Intervista a Francesca Panzacchi e Vito Introna

Francesca e Vito

Francesca Panzacchi e Vito Introna sono i co-autori de “L’alienato”, opera che nella mia prefazione ho definito “new weird di ultimissima generazione”. Li ho raggiunti per parlare con loro…

Prima di conoscervi e di scrivere insieme… a beneficio dei lettori potete presentarvi citando qualche vostro personale successo? Avete quattro righe a disposizione e non sono ammesse deroghe!

F: I miei traguardi più importanti sono stati due premi istituzionali: la Medaglia della Regione Toscana per il romanzo storico e la Medaglia della Camera dei Deputati, Premio Speciale della Giuria al Concorso Letterario Nazionale “Terzo Millennio”. A ciò si aggiunge il privilegio di scrivere a quattro mani con un autore bravo come Vito.
V: Al di là di un premio speciale della Giuria al concorso Giulio Verne non ho mai vinto nulla. Da tempo non partecipo più ai concorsi, specie se amatoriali. La fantascienza è un "caso chiuso". Stavo uscendo dal giro letterario, dopo varie discussioni con gente avida e senza scrupoli, quando ho incontrato Francesca.

Come vi siete conosciuti? Qual è stato il primo pensiero sul tuo futuro partner letterario?
F: Ci siamo conosciuti per caso, galeotta fu la recensione di Vito a “Delitti al castello”. Io lo conoscevo come autore ma non avevo mai interagito direttamente con lui prima di allora. Mi ha fatto subito un’ottima impressione.
V: L’ho conosciuta per caso recensendo un suo libro. Poi ho visto le sue foto sul profilo Facebook e ho pensato: “Dio che sventola!”.

Attenti a quei due!Cosa è scattato in te, che ti ha fatto concludere: “Sì, voglio scrivere con lui/lei”?
F: L’averlo letto apprezzandone il talento, è stato un vero e proprio colpo di fulmine letterario.
V: La lettura del romanzo “La casa di Sveva” è stata molto molto appagante e mi ha spinto a proporre una partnership.

Qual è l’aspetto del tuo socio che più ti attrae?
F: Ha talento, intelligenza, ironia e carattere.
V: A parte l’avvenenza, la genialità.

Qual è la caratteristica del tuo socio che maggiormente ti respinge?
F: A volte è perfino più pigro di me.
V: Il nugolo di corteggiatori che le vanno dietro.

Come vi definireste? Complementari, affini, opposti che si attraggono…
F: A me verrebbe da rispondere che siamo tutte queste cose insieme, nessuna esclusa.
V: Complementari. Sicuramente.

Come qualificheresti la vostra “strana coppia”?
F: Un’affinità elettiva non comune, un’alchimia.
V: Irriducibile.

Tra le opere che avete firmato a quattro mani, qual è la vostra preferita? Perché?
F: In verità è piuttosto difficile scegliere perché appartengono a generi molto diversi: abbiamo spaziato dal noir distopico all’erotico passando per il giallo (d’arte).
V: L’alienato, é quella cui mi sono dedicato maggiormente, trovando in Francesca un inatteso gioco di sponda.

E veniamo a “L’alienato”. Ma voi siete davvero così pessimisti sul futuro che ci attende?
F: Fra noi due credo sia Vito il più pessimista.
V: Io personalmente sì. Non credo che Francesca sia molto più speranzosa.

Francesca e VitoDi chi é stata l’idea del romanzo?
F: Di entrambi. C’era la voglia di scrivere qualcosa assieme, di vedere fino a che punto i nostri stili fossero compatibili.
V: Inizialmente mia, ma in corso d’opera Francesca ha fatto evolvere il romanzo verso un finale totalmente diverso.

Come vi organizzate per scrivere? Stabilite insieme la storia e poi vi suddividete i capitoli oppure la narrazione è un continuum che si sviluppa strada facendo?
F: Scriviamo un capitolo per uno, passandoci la palla spesso e modificando lo scheletro della storia man mano che scriviamo, lasciandola così libera di compiere svolte inattese.
V: Tutte e due le cose insieme. Si parte con un vago progetto, si arriva da tutt’altra parte.

Cosa avete in programma per il futuro “comune” che vi attende?
F: Un altro romanzo, pigrizia di Vito permettendo ;)
V: Un romanzo giallo, oramai a buon punto.

E per il futuro individuale?
F: Crescere artisticamente, sempre.
V: Un romanzo di fantascienza, naturalmente.

Con simpatia saluto Francesca e Vito e li ringrazio per aver soddisfatto le nostre curiosità…
F&V: Ma grazie a te Bruno! 

Bruno Elpis

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