Intervista a Gianluca Morozzi
fonte: Gianluca Morozzi su Malgradopoi.it
Grazie per aver accettato questa intervista. Come nasce la tua vocazione per la scrittura?
Forse da mio nonno, che era un formidabile narratore orale, e mi raccontava storie della sua vita, magari un po’ romanzate. Ora, siccome mio nonno è stato apprendista meccanico, partigiano, poliziotto e assicuratore, capirete che è facile affascinare un bambino con storie di meccanica, di guerra e di polizia, ma per fargli ascoltare con interesse storie di polizze incendio-furto bisogna avere una certa vocazione.
Qual è il tuo ricordo dei primi successi letterari?
Ah, be’, ricordo l’emozione del primissimo racconto pubblicato, In the air tonight, su Starmagazine, nel 1990. La prima telefonata da un editore, Giorgio Pozzi, di Fernandel. L’uscita in libreria del mio primo romanzo, Despero, in un giorno fortunatissimo per esordire come il 12 settembre 2001 (i giornali, chissà perché, parlavano d’altro). E la volta che Aldo Busi ha parlato di Blackout su canale 5, ad Amici...