Il lago è innanzitutto casa, il luogo da cui parto con la consolazione che, a Dio piacendo, ritornerò. E' il luogo davanti al quale ho aperto gli occhi da bambino, abitando in una casa a picco sul lago, e con la compagnia del quale sono cresciuto, ho studiato, letto e giocato. Ed è anche parente, sorta di zio che magari non vai a trovare da mesi ma che sai, quando ne hai bisogno, che c'è e non ti chiuderà la porta in faccia.
E, in particolare, cosa significa vivere a Bellano? Molti poeti e scrittori (il pensiero va inevitabilmente a Leopardi) hanno un rapporto di odio-amore con il luogo di origine o vivono la strettezza dei confini del provincialismo. Tu, dalla vita di paese e di provincia, hai tratto spunti fondamentali per le tue opere. E il tuo atteggiamento è sicuramente benevolo …
A Bellano, il mio paese, ho trovato sin da giovane ottimi motiviper lasciare affondare le radici.La dimensione del microcosmo non mi ha mai disturbato anzi, ho sempre trovato dentro di essa dei sicuri punti di affidamento mentre la città, conosciuta e frequentata a causa degli studi, mi ha sempre disorientato, alimentando il desiderio del ritorno. Se a ciò si aggiunge che proprio all'interno di questa dimensione ho scovato il palcoscenico perfetto per le mie storie il conto è fatto, una ragione di più per continuare a guardare a questo luogo come uno tra i migliori dove potevo nascere.
Eserciti ancora la professione di medico? Come è nata la tua ‘attività’ di scrittore? Come si conciliano due attività così totalizzanti e impegnative fra di loro?
La mia attività di scrittore è nata giovanissima ma come si può capire un conto è concepire un desiderio un altro è comprendere come. Gli anni più giovani si sono alimentati di questa aspirazione oltre che di infinite letture grazie alle quali ho imparato pian piano come raccontare una storia, come tenere legato il lettore alla pagina. Con la maturità la scoperta che il paese poteva essere non solo teatro delle storie ma che anche ne nascondeva e ne nasconde parecchie è stato il completamento della mia aspirazione. Devo dire che il mestiere di medico compenetra assai bene quello di scrittore poichè mi mette in contatto con la gente, mi espone alle chiacchiere dalle quali spesso nascono le storie. E non ci sono problemi particolari di sovrapposizione: ognuna delle due attività ha i suoi tempi ben precisi e, come dire ?, nessuna pesta i calli all'altra.