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Le recensioni di Bruno Elpis

Serotonina di Michel Houellebecq (i-libri)

coverI romanzi di Michel Houellebecq si caratterizzano nel contestualizzare il disagio esistenziale dell’uomo contemporaneo tra i cambiamenti epocali in atto: il progresso scientifico e il neopositivismo filosofico a fronte del fallimento dei movimenti intellettuali e sociali del XX secolo ne Le particelle elementari, la progressiva islamizzazione in Sottomissione

L’attesissimo Serotonina si concentra sul disagio individuale (“Morire di tristezza è una cosa che esiste, ha un senso?”), mentre l’analisi sociologica rimane sullo sfondo di una società condannata alla progressiva pauperizzazione, tipicamente nel comparto agricolo.

Il protagonista Florent è un quarantaseienne (“Nerval… si era impiccato proprio a quarantasei anni, e anche Baudelaire era morto a quell’età, non è un’età facile”) in crisi d’identità sentimentale  (con la giapponese Yuzu: “La nostra coppia era in fase terminale. Non c’era più niente che potesse salvarla…”) e professionale (“Il mio lavoro al ministero dell’Agricoltura mi aveva stufato più o meno quanto la mia compagna giapponese”): fronteggia il malessere ricorrendo a un farmaco (“Gli effetti secondari indesiderabili del Captorix riscontrati più spesso erano la nausea, la scomparsa della libido, l’impotenza”).

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American Psycho di Bret Easton Ellis (qlibri)

coverLa testa… come lanterna di Halloween 

American Psychodi Bret Easton Ellis, ossia il rampante Patrick Bateman, conduce una vita caratterizzata da: fiumi di denaro speso per oggetti inutili, lusso ostentato (“Il portafogli di gazzella”), capi firmati, programmi televisivi di dubbia qualità, visioni di videocassette porno, frequentazione di locali alla moda, un lavoro che non viene mai qualificato nei contenuti, incontri sessuali sadici e… delitti orrendi che – paradossalmente - non vengono perseguiti dalle autorità. 

Soltanto quando l’omicidio di un senzatetto (tra le vittime predilette della mente malata del serial killer) viene compiuto con un clamoroso errore (il silenziatore non è innescato), si scatena per le vie di New York una caccia all’uomo che lascia sul campo numerose vittime. Senza conseguenza alcuna per la libertà di American Psycho

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La ragazza del treno di Paula Hawkins (qlibri)

coverLa testa nel forno, proprio come Sylvia 

Rachel, La ragazza del treno di Paula Hawkins (“La mattina prendo il treno delle 8.04, la sera ritorno alle 17.56. È il mio treno, l’unico che prendo. Tutto qui”),dopo la cocente delusione di un matrimonio fallito, si costruisce una vita parallela: si fa ospitare da un’amica e, ogni giorno, si reca a Londra (“Penso al mucchietto di vestiti lungo i binari, mi sembra di soffocare”), anche se in realtà ha perso il lavoro a causa dell’etilismo (“Come non ho fretta di arrivare a Londra la mattina, non ne ho nemmeno di tornare ad Ashbury la sera”). 

Il pendolarismo quotidiano le consente di fantasticare – osservando Jess e Jason dal finestrino - su una coppia che incarna l’ideale della felicità. Poi Jess sparisce e della scomparsa in un primo tempo viene sospettato l’amante, lo psicoterapeuta Kamel Abdic, poi il marito (Jason che in realtà si chiama Scott), infine la stessa Rachel, che patisce un’amnesia causata da crisi etilica e che stalkerizza l’ex marito Tom e la sua seconda moglie (“Io penso a Ted Hughes che ha portato Assia Wevill a vivere nella casa che aveva diviso con Sylvia Plath… Voglio chiamare Anna per dirle che Assia è finita con la testa nel forno, proprio come Sylvia”). 

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Il silenzio della collina di Alessandro Perissinotto (qlibri)

coverSequestro a scopo di libidine 

Il silenzio della collina di Alessandro Perissinotto è quello della Langa (“La vecchia e sonnolenta Alba Pompeia… in quelle terre era proprio in cantina che si trovava il meglio”), ove il protagonista – un attore televisivo - ritorna per assistere il padre nella fase terminale della malattia. 

Nell’occasione riaffiorano conflitti generazionali (“Tuo padre ti diceva che i tuoi sogni di fare l’attore erano tutte cazzate, il mio non mi ha neanche lasciato sognare”) e tensioni mai sopite (“No, il male è non aver desiderato. Di questo incolpo mio padre”): difficile salvare anche solo un ricordo – come la Jawa 350 con il sidecar, nera – mentre emerge “il desiderio di riappropriarsi della Colombera”, magari facendosi amico il cane Pajun… 

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