Le recensioni di Bruno Elpis
Faremo foresta di Ilaria Bernardini
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In questi tempi di piante mezze morte
Una storia abbastanza esile, quella di Anna: sta per separarsi, ha un bimbo piccolo, Nico, e l’età che attraversa è caratterizzata dalla crisi economica (“Quell’anno eravamo anche diventati tutti più poveri”) e dalla desertificazione.
Il romanzo si apre con una serie di eventi dolorosi (“Dopo l’incidente di Alessandro, l’aneurisma di Maria e la fine del mio amore, mio fratello Teo si è sposato e la cerimonia si è tenuta alla galleria d’arte di mia madre”), dai quali Anna emerge riorganizzando la nuova casa e, soprattutto, con l’aiuto di Maria, il terrazzo con le piante (“Erano le piante dell’inquilina precedente e le piante di mia nonna arrivate fino a me”).
La leggenda del ragazzo che credeva nel mare di Salvatore Basile (qlibri)
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Qualcosa di molto simile al richiamo del sangue
Marco sogna di diventare un tuffatore e dinnanzi alla bella Virginia compie un’imprudenza.
La fisioterapista Lara riconosce in lui (“Da quando aveva visto la stella di carne sulla spalla di Marco”) il figlio di Antonio, abbandonato per un dolore antico, che ha impedito ad Antonio di vivere.
Con uno stratagemma Lara conduce Marco nel paese natale: un paese di mare, ove il ragazzo con l’inconsapevole Antonio (“Era come se rischiare la vita insieme li avesse uniti, una sorte di sindrome da frontiera”) affronterà la sua talassofobia (“Cosa ti fa paura?... Con la mano destra indicò il mare”), le sue radici oscure (“Ma come avrebbe fatto a rivelargli che quel ragazzo era suo figlio?”) e il suo futuro (“Sono proprio le cose che ti fanno paura, le più belle da affrontare”).
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Ragazzo coraggioso di William Saroyan (qlibri)
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La grazia di un ragazzo sul trapezio
Questa raccolta racchiude una serie di racconti piuttosto particolari, che hanno come tema centrale le riflessioni dell’autore armeno sulla propria collocazione – di uomo, di scrittore - nella società americana.
Così nel primo racconto intitolato Il trapezio volante: “Poi, rapido, preciso, la grazia di un ragazzo sul trapezio, spicca il volo dal corpo. Per un istante eterno è tutto: uccello, pesce, roditore, rettile, uomo. Davanti a lui un oceano di parole ondeggia, bigio, non ha fine. Si incendia la città, la folla si ribella. La terra ruota mentre lui, lui alza il viso smarrito verso il cielo vuoto, senza sogni è lui, senza vita, perfetto.”
La raccolta è preceduta da un’interessante prefazione nella quale Saroyan traccia una poetica destrutturata e ironica:
“Questi racconti sono il risultato di un metodo di composizione… i sistemi sono soltanto due: 1) si può decidere di scrivere come Anatole France, Alexandre Dumas o come qualcun altro oppure 2) si può decidere di dimenticare del tutto di essere uno scrittore, sedersi davanti alla macchina per scrivere e mettere le parole sulla carta, una dopo l’altra, meglio che si può. Il che solleva la questione dello stile.”
La forza di gravità di Claudio Piersanti (qlibri)
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La ragazza che teneva al guinzaglio quattro cani
La forza di gravità di Claudio Piersanti narra del rapporto simbiotico che s’instaura tra un vecchio misantropo (“Ti ricordi la terza legge di Keplero?”) e una giovane determinata a intraprendere la ricerca medica.
Lui, Dario Posatore detto il Professore, fa da precettore e guida, tra le mille intemperanze dell’età e del carattere (“Abbandonò il suo pensatoio tagliente…”); lei, Serena, costituisce l’unico punto di contatto che il Professore ha con la realtà. I dialoghi tra i due sono intensi:
“La mia vita è stata operosa ma inutile…
Sapere tante cose non è mai inutile.”
Quando il Fisco e il Tribunale bussano alla porta dello strambo Professore, questi reagisce in modo inconsulto, la situazione si complica, ma il rapporto tra maestro e allieva – se possibile – si rinsalda.
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