Quali sono secondo te i motivi per i quali la tua opera “Non tutti i bastardi sono di Vienna” ha vinto il “Premio Campiello”? Per quanto mi riguarda, io ho rappresentato il mio entusiasmo per questo romanzo nella mia recensione pubblicata su questa stessa testata …
Si tratta di una tragedia narrata con il tono e nei modi della commedia. Una ricetta che, se ben equilibrata, funziona sempre. Tragico e comico si mescolano con discrezione, così come la dimensione pubblica (la guerra che tutto travolge e contamina) e quella privata (la vita nella villa invasa).
Leggi tutto: Intervista a Andrea Molesini, autore del romanzo vincitore del premio Campiello 2011
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Scritto da Bruno Elpis
Le interviste di Bruno Elpis -“Raul Montanari”
1. Che ricordo hai del tuo esordio letterario?
Non proprio esaltante. La mia prima pubblicazione è stato un racconto intitolato “Azzurro”, che tuttora alcuni colleghi e critici considerano addirittura la mia cosa migliore. Peccato che sia stato scritto quando avevo vent’anni e pubblicato esattamente sette anni dopo. Anche il mio primo romanzo è stato scritto quando ne avevo 29 e pubblicato dopo tre anni di attesa. Insomma, all’inizio è stato difficile.
2. Che consiglio ti senti di dare a un autore esordiente?
Il consiglio pratico è di NON pubblicare a pagamento perché equivale a non pubblicare e basta; piuttosto rivolgersi a un agente, perché la professionalità di questi importanti intermediari fra autore ed editore è molto cresciuta. Poi un consiglio strategico-esistenziale: se uno si sente davvero scrittore, non punti tutto su un solo testo. Scritto un romanzo o messa insieme una raccolta di racconti, meglio cominciare subito a lavorare a qualcos’altro. Dove una proposta fallisce un’altra può riuscire, e la proposta bocciata verrà recuperata, prima o poi.
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Scritto da Bruno Elpis
Seconda parte dell'intervista all'editore e scrittore Carlo Santi
15.Il sequel del “Quinto Vangelo” è “La Bibbia oscura”. Un romanzo appassionante, che affronta in modo molto personale il tema del conflitto tra bene e male.
R: Se credi in Dio, devi necessariamente credere nel Diavolo e, quindi, nell’Anticristo. Solo che la gente, del Diavolo, solitamente ha paura, ha timore, lo considera il male assoluto, come è giusto che sia. Però sbaglia, non è così o, almeno, non è esattamente vero. Il Diavolo è un essere divino, Lucifero era l’angelo più amato da Dio, il più bello. Poi si è lasciato andare alla corruzione dell’anima sfidando apertamente Dio che, per questo, l’ha punito scacciandolo dal Paradiso e affidandogli l’Inferno. Quindi, non è il Diavolo che ha “scelto” il suo destino, bensì è stato Dio stesso che ha inteso dividere il bene dal male garantendo a Lucifero una parte, purtroppo considerevole, della gestione “divina” dell’intera Umanità.
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