Il commento di Ginseng666 a "Il carnevale dei delitti" (qlibri)
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- Scritto da Bruno Elpis
Ginseng666 è una misteriosissima firma di Qlibri: nello pseudonimo reca la cifra dell’Apocalisse! Meno misteriosa è l’amicizia che mi lega a lei, nell’importante passione che condividiamo per la lettura.
Gin, nel suo commento e dall’alto della posizione che occupa nella top ten degli opinionisti di Qlibri, propone un riferimento che mi lusinga e mi provoca … le vertigini. Un riferimento che non merito. Perché è indirizzato a “La maschera della morte rossa” di Edgar Allan Poe.
Troppo buona! Del resto leggo nel profilo di Gineisa un aforisma di Lao Tzu, Tao Te Ching: “Con il buono io sono buono, e sono buono anche con il non buono, così ottengo bontà”.
Giunge la morte in maschera, silenziosa e sinistra
Questo libro mi ha entusiasmato per la sua semplicità descrittiva, che io vedo comunque come qualità indispensabile in un autore, poiché se non riesco a comprendere il senso della storia, difficilmente fornisco opinioni positive.
Qui il senso della storia non sfugge e al di là del suo groviglio affascinate, trascina il lettore in un carnevale ... il carnevale dei delitti appunto ... che avvince ... cattura e illumina allo stesso tempo.
Un assassino uccide una serie di donne in circostanze sempre diverse, ma tutte con una caratteristica comune ... l'uso delle maschere ... che vengono posate sulle vittime con una sorta di macabro rituale.
Il commissario Giordan aiutato dalla sua giovane nipote cerca di venire a capo della complicata serie di delitti, ed è capace di entrare nella mente dell'assassino, analizzarne i pensieri ... fino a scoprirne l'identità.
Molto ben delineati i personaggi; esaustive, suggestive le descrizioni, tanto che pare di assistere ad un film in 3D, e molto veritiere le immagini dei delitti ... sangue e dolore ... che vengono mirabilmente catturati dall'autore negli ultimi istanti di vita di queste sfortunate creature...
Ecco, la morte avanza, silenziosa e sinistra ... e trova la vittima impreparata, ma anche attonita come se non se l'aspettasse ... ed è il centro dell'esperienza di una fine impietosa, cruenta nella quale rimane impresso il tocco magistrale dell'autore... Come si può descrivere così bene la morte se non l'abbiamo provata?
A me questo libro fa pensare all'arrivo della "Morte rossa..." in una festa mascherata che comunque ha avuto lo stesso tragico destino ... di queste vittime sfortunate...
Si, la morte rossa (e dopo tutto finì e il silenzio regnò sovrano).
Consiglio questo libro a tutti ... e in special modo agli amanti del genere thriller.
Saluti (e uno speciale per il mio amico Bruno che mi ha permesso di leggere questa sua meraviglia).
Ginseng666
http://www.qlibri.it/recensioni/gialli-narrativa-italiana/discussions/review/id:32871/