Il commento di Gracy a "Il carnevale dei delitti"
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- Categoria: Scrivono di me
- Scritto da Bruno Elpis
Un altro commento giunge al mio romanzo, direttamente da Qlibri.
Stavolta tocca a Gracy, penna raffinata che cala direttamente dall’Olimpo (dai primi posti della classifica dei commentatori!) ad amichevolmente criticare “Il carnevale dei delitti”.
In suo onore e per ringraziarla del commento, che ho particolarmente apprezzato, pubblico due foto … questa volta non già del “mio” lago … bensì delle spiagge di Licata, visto che Gracy sembra sia della zona!
Quando il carnevale arriva senza avvisare
Il carnevale dei delitti è la prima parte di una trilogia che vede come protagonista il commissario Giordan, uomo pacato, dall’animo malinconico e dall’intuito sopraffino che spesso si avvale della complicità della giovane nipote quindicenne Gabriella, anche lei dotata quasi quanto lo zio di una solida capacità di riflessione innata e di arguti ragionamenti.
Siamo di fronte a un giallo, di quelli agghiaccianti, perché sono diversi gli omicidi efferati che si perpetrano in varie località d’Italia, tutte donne dotate di personalità diverse tra loro, uccise dalla stessa mano in modo semplice e senza tante azioni o elucubrazioni, unico indizio per ogni omicidio è la presenza di una maschera che viene adagiata sul volto delle malcapitate non per caso, ma secondo una perfetta logica legata a un filo conduttore ordinato e ben delineato, una maschera storica per ogni delitto.
Abbastanza studiato il killer seriale che, malgrado la sua chirurgica perfezione a non lasciare indizi, mette a nudo la sua instabilità mentale nutrita dalla ricerca di redenzione e vendetta con la sola arma che conosce, la morte.
Bruno Elpis prima di essere uno scrittore è anche un appassionato lettore, si percepisce sin dalle prime pagine la sua sensibilità verso tutto quello che lo circonda e che abbraccia con lo sguardo in sintonia con i sensi ed è riuscito a trasmetterlo con tanta grazia e sentimento.
Bellissime le descrizioni del lago di Como e dei paesaggi naturali di una delle zone più evocative che la nostra letteratura ci ha inculcato, sono descritte con perfetta armonia come pennellature di un acquerello, forse un po’ troppo semplice anche per l’animo di un tranquillo commissario lacustre che si avvale soprattutto della sua deduzione ed avalla ogni ragionamento ai rudimenti del sapere scientifico.
L’auspico è di assistere ad una graduale maturità e personalità del commissario Giordan nei prossimi appuntamenti e di farci provare l’ebbrezza di un giallo più scalpitante dal ritmo più serrato e meno prevedibile.
Buona la prima!
http://www.qlibri.it/recensioni/gialli-narrativa-italiana/discussions/review/id:33249/