Carthago di Franco Forte (Malgradopoi)
Proposto nel mese di luglio dal Corriere della Sera nella collana dedicata ai “grandi romanzi storici”, Carthago narra di uno degli antagonismi più celebri della storia antica, come recita il sottotitolo: “Annibale contro Scipione l’Africano” nella seconda guerra punica.
E proprio sulla contrapposizione tra due termini di paragone così antitetici fonderò questo mio commento, io stesso vittima del più diffuso tra gli atteggiamenti psicologici nel quale versa il lettore/spettatore – come dinnanzi al più classico dei film western: sto con i cow boys o con gli indiani di Geronimo? – che si interroga su chi parteggiare.
Perché Annibale e Scipione agiscono ciascuno sul proprio piano (“Annibale Barca. Un cartaginese che, per qualche motivo, sentì che avrebbe presto incontrato, come se i loro destini dovessero prima o poi intrecciarsi”), quasi due rette parallele, che però si incontrano/scontrano nella battaglia finale: a Zama.