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Le recensioni di Bruno Elpis

"Trent'anni e una chicchierata con papà" di Tiziano Ferro

La recensione del libro-diario è di Bruno ElpisCon grande curiosità ho letto il libro-diario di uno dei cantanti italiani più amati non soltanto in patria, ma anche in molti paesi europei e nell’America latina. Conosco la produzione musicale di questo giovane cantautore, molte sue canzoni (riconoscibili a colpo d’occhio, pardon, d’orecchio) hanno il potere di emozionare perché, a parer mio, sono caratterizzate da armonia ed estetica di ritmi e versi. Canzoni composte con una poetica condensabile in questa affermazione: “Non è vero che per scrivere una canzone si deve necessariamente essere tristi. E’ vero invece che bisogna essere motivati da un sentimento forte, condizionante”.

Forse, la curiosità che mi ha indotto a leggere quest’opera era implicitamente motivata dal desiderio di riconfermare il mio giudizio, testando anche le abilità letterarie (quelle musicali mi erano ampiamente note) di un artista indiscutibilmente innovativo.

Il testo di “Trent’anni e una chiacchierata con papà” scorre, nella forma diaristica, anno dopo anno dal 1995 al 2010, scandito dai successi travolgenti di Tiziano, che assiste incredulo alla deflagrazione della sua trionfale carriera da Latina: “E’ vero che puoi togliere un ragazzo dalla provincia, ma non la provincia da un ragazzo. E io non sono un’eccezione.

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La cacciatrice di ossa di Kathy Reichs

Recensione di Bruno ElpisUna vera americanata, passatemi il termine, questo romanzo uscito dalla penna di Kathy Reichs, professione antropologa forense.
E pensare che il profilo professionale della protagonista (il medesimo dell’autrice) sarebbe un'ottima premessa per sviluppare una storia di suspense, ricca di dettagli scientifici che spesso intrigano il lettore sempre in cerca di curiosità e novità.
Valga, per i non addetti ai lavori, la seguente distinzione: “I patologi lavorano su cadaveri recenti o relativamente integri, per stabilire identità, causa del decesso, intervallo post mortem … Gli antropologi rispondono alle stesse domande nei casi in cui i tessuti siano assenti o compromessi e lo scheletro sia l’unica parte rimasta.”
“La cacciatrice di ossa”, dunque, è Temperance Brennan, antropologa forense che si destreggia tra ossa e scheletri con grande disinvoltura.
Il caso si apre in una discarica, ove viene ritrovato un cadavere in condizioni insolite: è stato infilato in un fusto con una colata di cemento. Così appare: “Un corpo nudo giaceva rannicchiato nell’acciaio inox. Le gambe erano flesse, le cosce strette al petto. La fronte premeva sulle ginocchia, i piedi puntavano in direzione opposte, con dita aperte in angolazioni innaturali. Un braccio era piegato all’indietro, l’altro teso verso l’alto con le dita irrigidite nell’atto di cercare una via di fuga.” ... http://www.qlibri.it/narrativa-straniera/gialli,-thriller,-horror/la-cacciatrice-di-ossa/

Viaggi e parole

Fuori dal cassetto” è un concorso “nato con l’intento di scoprire e promuovere opere inedite di autori italiani e stranieri esordienti o già affermati. L’obiettivo del concorso è di promuovere l’interesse per il libro fornendo occasioni di confronto fra autori e pubblico.”

Il tema prescelto per la prima edizione del concorso era “il viaggio”: “Il viaggio rappresenta per tutti l’occasione per fare nuove esperienze, per scoprire luoghi sconosciuti e incontrare persone e culture diverse, lontane dalla nostra quotidianità. Si viaggia per vacanza alla ricerca di luoghi esotici, per lavoro o soltanto con la mente nei luoghi e nel tempo. Il viaggio rappresenta in ogni caso un’occasione di evasione dalla realtà, una parentesi di vita da raccontare.”

Viaggi e parole” è disponibile anche in e-book ...

http://www.malgradopoi.it/letture-consigliate/viaggi-e-parole-raccolta-di-racconti-a-cura-dell-assciazione-culturale-testi-e-testi

Dopo lunga e penosa malattia, Andrea Vitali

Un romanzo di Andrea Vitali, EinaudiOvvero quando Andrea Vitali scrive in giallo!
Romanzo forse insolito questo, per l’autore bellanese che ci ha abituato a romanzi “non di genere” caratterizzati dal gusto di descrivere epoche della storia contemporanea (il fascismo de “La figlia del podestà” o de “La leggenda del morto contento”), il secondo dopoguerra di “Una finestra vista lago”, gli anni sessanta di “Un amore di zitella”) nell’interpretazione di personaggi che spesso sembrano fuoriuscire dall’operetta. In questa vicenda un medico curioso e interessato, Carlo Lonati, chiamato d’urgenza nella notte dai familiari dell’amico di sempre, il notaio Luciano Galimberti, sigla il certificato di morte dell’ex compagno di avventure indicando “morte naturale” come causa del decesso. Tuttavia, l’improvvisato detective coglie segnali e indizi ben precisi, dai quali sembra evidente che la morte è stata propiziata dall’intervento umano. Non ultimo un necrologio inappropriato: che senso ha, per un infarto, parlare di morte sopraggiunta “dopo lunga e penosa malattia”? ...

Dopo l unga e penosa malattia, recensione del libro di Andrea Vitali